I racconti di Susanna in lettura

Sarà organizzata anche quest’anno al Centro Studi Pasolini di Casarsa la maratona pasoliniana di lettura no stop, già varata con successo la scorsa estate con il reading legato al romanzo Il sogno di una cosa. Ora invece, a partire dalle ore 18.30 di venerdì 28 giugno  e in collaborazione con l’Amministrazione casarsese, sarà la volta del libro Il film dei miei ricordi (ed. Archinto, 2010), che raccoglie i racconti in cui Susanna Colussi, l’adorata madre di Pier Paolo, srotola con memoria lucida e attenta  la saga della sua famiglia  e il profilo dei suoi antenati.
E’ stata Graziella Chiarcossi a ritrovare i 21 quadernetti in cui,  con grafia nitida  e ordinata, e con penna e calamaio, questa gentile Sherazade di Casarsa vergava la leggenda del clan Colussi, certamente raccontata a voce anche al figlio poeta che, infatti, ne trasse ispirazione per le liriche epico-narrative del ciclo I Colùs ne La meglio gioventù.  Probabilmente, però, Pier Paolo ignorò  l’esistenza del memoriale della madre, questa “Capinera Solitaria”, come la definì, che cominciò a stendere il suo romanzo familiare verso la fine degli anni Cinquanta, a Roma e ormai lontano dal Friuli. Certo il volume è interessante per i cultori dell’opera dello scrittore, ma è anche un regalo prezioso in sé e una piacevolissima sorpresa letteraria.

"IL film dei miei ricordi" di Susanna Colussi Pasolini. Copertina
“Il film dei miei ricordi” di Susanna Colussi . Copertina

Tutto inizia dalle domande alla nonna da parte di una bambina, una Susanna piccolina, che vuole conoscere le origini di quel suo strano nome. Da lì parte la ricostruzione di un lungo racconto suggestivo, fitto di amori, disgrazie, giorni di festa e di lutto degli avi, che inizia ai primi dell’Ottocento e si arresta alle soglie del Novecento. Spesso il racconto parte da un oggetto, da un flash di memoria infantile, da un soprannome sentito più volte nelle chiacchiere in famiglia (“il babbo era famoso per azzeccare i nomignoli che calzavano a pennello”), da umiliazioni di scuola, dalle spiegazioni su come va il mondo e come si comportano i ricchi, dai rimbrotti di una maestra per le “cattive compagnie” e i giochi di Susanna, considerati “fuori luogo”. Giochi che consistevano , in realtà,  solo “nell’attraversare scalze l’acqua della roggia, arrampicarsi sugli alberi e fare scorpacciate di frutta acerba; andare nel campo a portare il desinare ai contadini e ritornare verso sera sul carro colmo di fieno. Quanto mi piaceva stare sprofondata tra il fieno odoroso, mentre le mucche, trainando il carro col loro passo lento, lo facevano leggermente dondolare!” E’ tutto un perduto Friuli contadino che sbalza dalla pagina, un fondale favoloso in cui spiccano tante avventure  umane, con le figure di Visens, l’avventuroso “soldat di Napoleon”, Beputi, Cenci, un altro Beputi (Beppino), Minuti (Domenico), Centin. Le loro storie oscillano fra la distilleria dei Colussi a Casarsa, e le fughe in Piemonte, a Roma, in California. Ma Susanna ama più di tutti l’ultimo, il fratello Centin, generoso scialacquatore, facile preda di donne “perdute”, che sparisce in California e si trasfigura in fantasma degli affetti. E dunque nulla più adatto della cornice di Casa Colussi, sede del Centro Studi ma soprattutto, a suo tempo, abitazione di Susanna e della sua tumultuosa e irrequieta famiglia, per accogliere queste storie, che nella maratona saranno intervallate anche dalla lettura delle poesie del figlio Pier Paolo. Per la gioia di tutti, lettori e ascoltatori, voci d’attore e non, chiamati a raccolta intorno alla gentilezza di una straordinaria affabulatrice, per  una maratona di parole che ha il sapore degli antichi filò.