Giovedì 16 dicembre a Bologna la cerimonia dei Premi Pasolini 2021

La XXXVII edizione dei Premi Pier Paolo Pasolini, istituiti da Laura Betti e dedicati alle migliori tesi di laurea magistrale e di dottorato italiane e straniere, si terrà giovedì 16 dicembre 2021,presso la Biblioteca Renzo Renzi della Cineteca di Bologna alle ore 18, con ingresso gratuito. Il riconoscimento è bandito annualmente dall’Archivio Pasolini della Fondazione Cineteca di Bologna in collaborazione con il Centro Studi Pier Paolo Pasolini di Casarsa della Delizia.

Nel corso della serata, organizzata dal Centro Studi – Archivio Pasolini della Cineteca di Bologna, il presidente della giuria, Marco Antonio Bazzocchi, critico letterario e professore ordinario di Letteratura italiana contemporanea presso il Dipartimento di Italianistica, conferirà il premio per la miglior tesi di dottorato a Georgios Katsantonis, per la tesi “Drammaturgie del corpo patetico. “Orgia”, “Porcile”, “Calderòn” di Pier Paolo Pasolini”, discussa presso la Scuola Normale di Pisa, e il premio per le migliori tesi magistrali ex aequo a Giada Di Pino, per la tesi “Una commedia violenta. Il romanzo di Pasolini tra Dante e il Vangelo”, discussa presso l’Università di Catania, e a Ariel Ragaiolo per la tesi “San Paolo come figura di Dante e Pasolini”, discussa presso l’Università di Bologna.

Interverranno anche Roberto Chiesi, responsabile del Centro Studi – Archivio Pasolini di Bologna e, con collegamento online, Flavia Leonarduzzi, presidente del Centro Studi Pasolini di Casarsa della Delizia. Inoltre interverrà Niva Lorenzini, critico letterario e professore ordinario di Letteratura italiana contemporanea presso il Dipartimento di Italianistica, membro della giuria che comprende anche Luciano De Giusti, Massimo Fusillo e Hervé Joubert-Laurencin.

Dopo il conferimento dei premi verrà proiettato il breve film televisivo Pasolini e… La forma della città (1974), della durata di 16 minuti, appartenente alla serie della RAI “Io e…”, dove un artista era invitato a parlare dell’opera d’arte che preferiva. Pasolini, che si “impossessò” del telefilm, diventandone a tutti gli effetti autore e rendendo esecutore delle sue disposizioni il regista Paolo Brunatto, trasformò questo programma in una sorta di “scritto corsaro” audiovisivo dove denunciò la devastazione paesaggistica dell’Italia e il degrado sociale del Paese.

*Fotografia in copertina: Pasolini nella sua casa in via Fonteiana 86, nel quartiere di Monteverde a Roma (1957). Archivio Luce/Cinecittà/Tutti i diritti riservati.