Fiore di Poeti Catalani in “Quaderno Romanzo”.

Si espande la rete delle collaborazioni di prestigio del Centro Studi Pier Paolo Pasolini di Casarsa della Delizia, orientato a proporre la sua progettualità culturale anche oltre i confini della Piccola Patria. Ne dà prova la recente sinergia con l’Associazione I Parchi Letterari, in particolare Parco Virgilio e Pasolini a Roma, che giovedì 25 marzo, nel campus dell’Università La Sapienza di Pomezia, alle porte della Capitale, celebrerà il Pasolini poeta in friulano e animatore del cenacolo eletto dell’Academiuta di Lenga Furlana, fondata a Versuta nel 1945.

Tra suggestioni musicali, reading e una tavola rotonda, al centro dell’attenzione sarà il “Fiore di Poeti Catalani”, che apparve nel giugno 1947 nel quinto e ultimo numero dello “Stroligut, denonimato col titolo più accademico di “Quaderno romanzo”. Il Fiore, curato allora da Carles Cardò, religioso catalano esule a Friburgo, offre un’esemplare antologia di poeti catalani, ma soprattutto testimonia l’interesse del giovane Pasolini per le espressioni linguistiche di area romanza, nel cui alveo, secondo l’ipotesi già di Ascoli, collocava il ladino, e perciò il friulano, in ideale contiguità con il catalano. A perlustrare queste sensibilità linguistiche, basi per una sperimentazione poetica che in Pasolini fruttificò in un trasfigurato simbolismo lirico, sarà su delega del Centro Studi casarsese la giovane studioso friulana Roberta Cortella, già autrice del saggio Percorsi romanzi nell’opera di Pier Paolo Pasolini e oggi a Roma apprezzata regista di documentari. Da rimarcare che l’iniziativa vede accanto al Centro Studi e ai Parchi Letterari un’autorevole cordata di istituzioni internazionali, come “Acciòn Ecologista Italia-Espana” e “Istituto Internationale Jacques Maritain”. Ma soprattutto essa si colloca all’interno della “Giornata Mondiale della Poesia 2010” promossa dall’Unesco, che dal 2000, nel marzo di ogni anno, promuove in tutto il mondo la poesia come veicolo insostituibile per il dialogo interculturale tra popoli e lingue diversi. Come ha osservato Irina Bokova, direttore generale Unesco, “la poesia è una patria universale dove i popoli s’incontrano attarverso parole di tutti i colori e di tutti i suoni; è capace di cogliere l’essenza e la dignità di ogni essere umano; attraversa i luoghi e le frontiere portando pace e comprensione dell’Altro”. E’ a questo spirito che si ispira anche la manifestazione romana di giovedì prossimo, che incrocerà il casarsese con il catalano nel ricordo di Pasolini, indimenticabile pioniere anche nell’ambito dell’amore sensibile per le lingue poetiche delle minoranze.