Da Casarsa a Reggio Emilia

In stretta collaborazione con il Centro Studi Pasolini di Casarsa, la prestigiosa Biblioteca Panizzi di Reggio Emilia, sede anche del prezioso Archivio “Cesare Zavattini”, riproporrà la mostra fotografica, già allestita nel 2010 a Casa Colussi, “I luoghi di Pasolini” del giovane fotografo Andrea Paolella, classe 1984 e, di mestiere, ricercatore in chimica. La vernice si terrà venerdì 6 maggio, alle ore 18, anche in concomitanza con l’edizione 2011 della importante vetrina di “Fotografia Europea”, che quest’anno è dedicata particolarmente alle celebrazioni per i 150 anni dell’Unità d’Italia.
Al taglio del nastro saranno presenti le autorità reggiane, insieme all’autore degli scatti, al direttore del Centro Studi di Casarsa Angela Felice e soprattutto a Luciano Serra, poeta e intellettuale lui pure e oggi venerando testimone novantenne del fervore del giovane Pasolini, di cui fu primo grande confidente e sodale letterario, insieme a Roberto Roversi e Francesco Leonetti. La città di Reggio Emilia non è scelta a caso quale sede di questa bella mostra-reportage, che è corredata da un bel catalogo (Silvana Editoriale, 2010) e che espone 70 fotografie, accuratamente selezionate tra migliaia di scatti effettuati da Paolella durante un preliminare “viaggio sentimentale” lungo 4 anni, per perlustrare e poi documentare in bianco/nero i tanti luoghi in cui Pasolini visse, dalla nascita bolognese nel 1922 fin ai primi anni romani nel 1952, e che poi raccontò nelle lettere ad amici e letterati o trasfigurò in poesia o prose narrative. Reggio Emilia è infatti la città natale di Paolella e dello stesso Serra, ma soprattutto è luogo caro alla biografia affettiva e intellettuale di Pier Paolo, che qui ebbe i primi preziosi amici, mantenuti anche in seguito, nel labirinto della sua parabola esistenziale, e che, tra l’altro, fu tra i primi a riconoscere in una lettera del 1957 la grandezza dello scrittore, pure lui reggiano, Silvio D’Arzo.

Reggio Emilia, Biblioteca Panizzi

E, proprio per continuare a riflettere intorno alla figura e all’attualità “italiana” di Pasolini, nel paradosso della sua inattualità, durante il periodo di apertura dell’esposizione (chiuderà i battenti il 12 giugno) è in programma anche un ciclo di interessanti incontri, curato ancora in sinergia con il Centro Studi casarsese da Lorenzo Capitani, studioso particolarmente attento al versante dell’impegno pedagogico pasoliniano (sua, insieme a Roberto Villa, la curatela del volume Il maestro e la meglio gioventù, ed. Aliberti, 2005). Sotto il titolo complessivo “Pier Paolo Pasolini: un italiano inattuale”, sono dunque in agenda tre conversazioni a due voci, tutte alle ore 18, sempre presso la Biblioteca Panizzi: il 18 maggio, Pier Paolo Pasolini: un italiano inattuale, con Gianni Scalia e Guido Monti; il 25 maggio, Gli stili della passione, con Raoul Kirchmayr e Claudio Franzoni; il 1^ giugno, L’Italia del Pasolini “corsaro”, con Pier Aldo Rovatti e AngelaFelice.