Cerimonia pasoliniana a Idrija

Intensa emozione nella cittadina slovena di Idrija, patrimonio Unesco per la memoria delle miniere di mercurio, dove lo scorso fine settimana è stato suggellato un vero patto di amicizia con il Friuli e il Comune di Casarsa. Ciò grazie a Pier Paolo Pasolini, il grande poeta friulano che infatti, da bambino, abitò con la famiglia tra il 1930 e il 1931 a Idrija, allora italiana, frequentandovi la quarta elementare in una classe affollata di 42 bambini.
Di quella permanenza, pur breve, lasciò traccia in alcuni versi della poesia dell’agosto 1941 Sciogliersi di canto al mattino, in cui rievocava quelle“sponde perdute nel sogno della memoria”, e ancora in un fugace accenno nella lirica L’Italia del 1949. Ed è in ricordo di questi legami tra regioni vicine, spesso divise dalla storia cruenta del ‘900 ma ora unite dalla cultura e dalla poesia, che i promotori sloveni, Tomaž e Iulij Pavšič in testa, coronano un sogno pasoliniano oltre i confini, che è iniziato con primi contatti a Casarsa fin dagli anni ’90.

Saluti tra i sindaci di Idrija e Casarsa, Bojan Sever e Lavinia Clarotto

Tante le iniziative che hanno articolato i due giorni della cerimonia, tra la vernice di una mostra fotografica, allestita dal Centro Studi casarsese, conferenze e proiezione di filmati. Il culmine delle manifestazioni però è stato dato soprattutto dallo scoprimento della bellissima targa affissa sulla facciata del palazzo adiacente al Municipio, in cui risiedette la famiglia Pasolini. Momento toccante, anche per i discorsi di amicizia dei sindaci Bojan Sever per Idrija e di Lavinia Clarotto per Casarsa, oltre che per la memorabile lectio dell’accademico Ciril Zlobec, esperto di letteratura italiana, e per i saluti della presidente Teresa Tassan Viol, in rappresentanza del Centro Pasolini insieme a Angela Felice, Raffaele Pisani e Marco Salvadori. Una vicinanza ideale che è stata sottolineata anche dai canti in più lingue di un impeccabile ottetto corale e poi, sulla targa, dall’incisione del gioiello lirico pasoliniano Dedica, in versione bilingue sloveno-italiano, attraversato da quella presenza dell’acqua, cara al simbolismo del cantore di Casarsa, in cui le due comunità amiche, con i loro fiumi Idrija e Tagliamento, trovano un ulteriore motivo di affinità.