A Bogotà, in autunno, PPP e il ”Mondo Terzo”, tra visione e scrittura

Segnaliamo da http://insideart.eu  un articolo a firma di Alessandro Caruso su un’originale iniziativa espositiva, dallo spiccato carattere multimediale, che in autunno  presenterà a Bogotà in Colombia l’opera di Pasolini sotto la particolare angolatura dell’attenzione al “Mondo Terzo”, inserita all’interno della cornice progettuale di una riflessione artistica sul tema dell'”errore”.  La rassegna, curata da Marco Milan, è realizzata dal progetto “Tales-on” in collaborazione con l’Archivio Pasolini della Fondazione Cineteca di Bologna.

Pasolini in mostra a Bogotà
di Alessandro Caruso

http://insideart.eu -16 luglio 2015

Dopo Madrid e Baranquilla, la mostra About the Error/Sobre el Error raggiunge Bogotà il prossimo 30 settembre per il suo evento conclusivo, proprio durante la fiera di arte contemporanea Artbo della capitale colombiana. In questa occasione il programma si arricchisce con la mostra Pasolini ed il Mondo Terzo realizzata in collaborazione con l’Archivio Pier Paolo Pasolini di Bologna. La rassegna sarà curata da Marco Milan, ideatore anche del progetto “Tales-on.
Tales-on nasce dal desiderio di creare una piattaforma multilaterale non-profit basata sulla contaminazione tra arti visive e scrittura, per generare indagini territoriali e sociali su più piani di ricerca. L’idea è quella di creare non un catalogo, bensì uno strumento di produzione e successivamente diffusione di contenuti culturali differenti. Si sviluppa attraverso l’utilizzo e la sollecitazione di media diversi, invitando artisti ed intellettuali a collaborare e riflettere attorno ad un tema definito, generando così un archivio di pensieri e creazioni su tematiche contemporanee.
La mostra a Bogotà nasce dall’idea di riconsiderare l’”errore”, tema portante di questa ricerca, in una nuova ottica alternativa. Spogliandosi della sua accezione negativa, qui l’errore rappresenta la chiave di lettura per comprendere il diverso. In questa prospettiva la scelta della Colombia come meta, non è casuale. «Iniziamo dall’America Latina – dice Milan – per la sua capacità di proporre strade alternative e visioni eterodosse in rapporto ai temi sociali, economici e culturali». La figura di Pasolini fa da anello di congiunzione perché da un lato rappresenta l’errore, inteso come il diverso, per il suo pessimismo, il senso critico e di denuncia,  visibile nelle sue opere, e dall’altro è portatore di un’italianità che va conosciuta al di fuori”.
L’evento sarà diviso in due spazi distinti: da un lato la mostra About the Error/Sobre el Error alla Biblioteca Luis Ángel Arango, dove 5 artisti colombiani presenteranno una loro opera ispirata al tema dell’errore; dall’altro la retrospettiva Pasolini ed il Mondo Terzo, all’interno del Museo de Arte Contemporaneo Banco de la Republica, con 5 scrittori che leggeranno ed interpreteranno l’errore nell’opera del grande scrittore e regista italiano, di cui ricorre quest’anno il quarantennale della morte.

Pasolini in India (1961)
Pasolini in India (1961)

Milan ha deciso di congiungere con un’istallazione questi due spazi, rendendoli così uno il proseguimento dell’altro. Ben 5 porte sonore collegano il Museo alla Biblioteca, nelle quali il pubblico che le attraverserà potrà ascoltare delle tracce audio che riprodurranno la lettura di un brano originale del poeta. Gli spettatori, nel transito, verranno filtrati da un mondo all’altro. L’incrocio concettuale tra i due edifici connette così, in una linea immaginaria, il progetto About the Error/Sobre el Error con la mostra su Pasolini, che diventa essa stessa opera multimediale. Interessante è anche la collocazione dei libri, posizionati in diversi luoghi di sosta all’interno del Museo come dei veri e propri totem, che permettano così al pubblico di leggere dei passi durante le loro visite. Inoltre nella retrospettiva Pasolini e il Mondo Terzo verranno trasmesse testimonianze originali dell’artista, raccolte attraverso la collaborazione con l’Archivio Pasolini.
Si seguono tre principali cardini tematici. Il Mondo Terzo ripercorre l’esperienza dell’artista nei paesi in via di sviluppo. Egli riscopre una possibile alternativa sociale e un’autenticità antropologica nei luoghi depositari di una genuina schiettezza umana che contrappone all’identità assediata, minacciata, inquinata e sottomessa dal progresso degli anni ’60-’70. Nel secondo filone Il Mondo Plurale l’uomo, per Pasolini, dovrebbe superare il suo confine territoriale per andare all’estremo, riscoprire culture incorrotte e aprirsi ad un’esperienza multi-relazionale. L’ultimo cardine tematico, Lo sviluppo senza progresso,  rappresenta il pessimismo di Pasolini rispetto alla distruzione delle culture arcaiche da parte del neocapitalismo occidentale.