Un ricordo di Luis Bacalov, musicista per “Il Vangelo secondo Matteo” di Pasolini

Aveva 84 anni il grande musicista Luis Bacalov, scomparso a Roma il 15 novembre 2017. Dal 1959 viveva in Italia ma portava nella musica la sua anima argentina e l’eredità del tango. Protagonista della nuova canzone d’autore italiana degli anni Sessanta, ha firmato colonne sonore anche per il cinema, come fu il caso della collaborazione musicale per il film di Pasolini Il Vangelo secondo Matteo. Quella esperienza fu rievocata anche il 17 luglio 2014 all’Isola del Cinema, quando Bacalov diresse l’Orchestra Roma Sinfonietta in alcuni brani che aveva scritto per il film, insieme ad altre musiche della colonna sonora. Riandando con il pensiero a quel momento indimenticabile della sua vita artistica (http://roma.repubblica.it  del 12 luglio 2014), Bacalov ricordò quanto Pasolini fosse concentrato sul set. «Ma lo capivo, – commentò – era impegnato in un lavoro complesso, non c’era niente dell’iconografia tradizionale del Cristo nel suo film, sapeva che l’umanizzazione di Gesù sarebbe stata considerata una dissacrazione e avrebbe suscitato polemiche».
Sulla figura e sulla biografia di Bacalov pubblichiamo l’articolo scritto da Ernesto Assante per “Repubblica” del 15 novembre 2017.

È morto Luis Bacalov, premio Oscar per “Il postino”
di Ernesto Assante

www.repubblica.it – 15 novembre 2017

Addio al compositore Luis Bacalov, premio Oscar nel ’95 per la colonna sonora di Il postino. Malato da tempo, Bacalov è morto a Roma a 84 anni. Ne dà notizia il figlio Daniel. Originale, appassionato, curioso ed eclettico, Luis Bacalov è stato un grande musicista, compositore e direttore d’orchestra, un personaggio fondamentale del panorama musicale del nostro Paese dagli anni Sessanta in poi.
Bacalov è stato protagonista essenziale del rinnovamento della canzone italiana, passato attraverso tre diverse anime, quella del “beat” e della nuova canzone pop, rappresentata da personaggi come Rita Pavone e Gianni Morandi, quella della canzone d’autore, con Umberto Bindi ma soprattutto attraverso la lunga e fruttuosa collaborazione con Sergio Endrigo, quella del rock e del progressive italiano. Bacalov portava con sé la sua anima argentina, l’eredità del tango, la tradizione classica che aveva studiato a fondo, e la innestava in un rinnovamento del quale fu uno dei motori essenziali.

È nato a San Martin, vicino a Buenos Aires, nel 1933, e si è innamorato della musica fin da giovanissimo, iniziando a suonare il piano all’età di cinque anni. È un giovane musicista di belle speranze, da adolescente già si esibisce in concerti anche al di fuori dell’Argentina, Paese che lascia a vent’anni. Raggiunge quindi l’Europa, approda in Spagna, poi in Francia e, alla fine degli anni ‘50, in Italia, Paese che lo accoglie a braccia aperte, apprezzando le sue doti di compositore e arrangiatore. Lavora con Claudio Villa, con Milva e altri alla Fonit Cetra, poi passa alla Rca dove conosce il successo come arrangiatore di alcune canzoni di grandissimo successo e altre di notevole bellezza. La sua firma appare su brani passati alla storia, come Cuore e Che mi importa del mondo di Rita Pavore, Il mio mondo di Umberto Bindi, Legata a un granello di sabbia di Nico Fidenco, ma è con Sergio Endrigo che  Bacalov forma un sodalizio straordinario che porterà alla realizzazione di moltissimi brani, tra i quali Era d’estateLontano dagli occhi ma soprattutto di Io che amo solo te, inarrivabile gioiello scritto dalla penna di Endrigo e arrangiato in maniera magistrale da Bacalov.
Musicista animato da una notevolissima curiosità anche per ambiti da lui apparentemente lontani, creativo e intelligente come pochi altri, Bacalov a differenza di molti suoi colleghi, comprese fino in fondo la forza della musica progressive italiana e collaborò con alcune delle migliori rock band italiane degli anni Settanta, realizzando con gli Osanna Preludio, tema, variazioni, canzona, con il Rovescio della Medaglia Contaminazione e soprattutto con i New Trolls Concerto Grosso, magnifico e innovativo esempio di come potevano convivere elementi rock all’interno di una struttura orchestrale classica.
Contemporaneamente l’eclettico musicista argentino continuava a collaborare con i più popolari artisti italiani, da Claudio Baglioni ai Ricchi e Poveri, passando per Gianni Morandi e Mia Martini, mentre con lo pseudonimo di Luis Enriquez realizzava al tempo stesso innumerevoli colonne sonore come autore, mettendo la sua musica anche al servizio, tra gli altri, di Federico Fellini, Pier Paolo Pasolini, Ettore Scola, Francesco Rosi. Nel 1995 vince il Premio Oscar per le musiche di Il postino, premio mai condiviso con Sergio Endrigo che citò in giudizio Bacalov per la somiglianza del motivo della colonna sonora con la sua canzone Nelle mie notti, procedimento che è arrivato a conclusione con un accordo con gli eredi di Endrigo qualche anno fa. Negli anni seguenti Bacalov ha continuato la sua attività di autore, compositore, direttore d’orchestra e pianista con notevole successo, ha collaborato con Fabrizio De André, ha visto la sua musica utilizzata da Quentin Tarantino e ha vinto moltissimi premi.