Sullo scaffale. “Uno scandalo bianco” di Nicola De Cilia all’ombra di PPP

Segnaliamo con piacere l’ultimo impegno letterario di  Nicola De Cilia, che licenzia ora per Rubbettino il romanzo Uno scandalo bianco. La trama, organizzata come racconto storico e ambientata tra il 1979 e il 1980, ruota intorno alla vicenda del protagonista Angelo Cossalter, figura al centro della mutazione che ha travolto i valori e le consuetudini secolari che caratterizzavano la realtà contadina. Dietro questa  storia, dunque, c’è il riflesso del pensiero critico e della riflessione antropologica di Pasolini, di cui De Cilia è un esperto conoscitore, specie per la produzione poetica. Il  romanzo è stato accudito inoltre da illustri studiosi: Goffredo Fofi e, con particolare attenzione, Nico Naldini,  il poeta-scrittore cugino di Pasolini, vicino al romanziere De Cilia con i suoi acuti consigli di stile.
Pubblichiamo qui di seguito la copertina del libro, con il testo che compare in quarta.

"Uno scandalo bianco" di Nicola De Cilia. Copertina
“Uno scandalo bianco” di Nicola De Cilia. Copertina

Cosa succede a un uomo quando tutto il suo mondo di valori viene travolto, e insieme a esso, i suoi beni più preziosi: la famiglia, gli amici, il lavoro? E, se quest’uomo è un uomo di fede profonda, come sopporterà questa prova? Dubiterà di sé, della Storia, di Dio? Angelo Cossalter, protagonista di Uno scandalo bianco, dopo una vita spesa in politica per la sua comunità, è coinvolto in uno scandalo finanziario che lo porterà verso la rovina. Angelo lotterà con tutte le sue forze, metterà in gioco il suo prestigio e il suo impegno, sarà costretto a fare i conti con la menzogna e il male, con l’inganno e il tradimento; insieme dovrà constatare la profonda mutazione del mondo rurale – siamo agli inizi degli anni ’80 – mentre nella società e in politica si affermano nuovi protagonisti spregiudicati e cinici. In questa tempesta che gli sconvolge la vita, con il venir meno di ogni certezza, Angelo dovrà per ultimo fare i conti con il silenzio di Dio, per approdare dolorosamente alla rivelazione del suo destino.

[info_box title=”Nicola De Cilia” image=”” animate=””] nato Treviso nel 1963, si è laureato con Romano Madera e Alfonso Berardinelli con una tesi su”Sacro e poesia in Pier Paolo Pasolini” e, tra l’altro, ha curato i libri di Nico Naldini  Alfabeto dei ricordi (L’ancora del Mediterraneo, 2004) e Come non ci si difende dai ricordi (Cargo, 2005). Collaboratore storico come critico letterario delle riviste “Lo straniero” e “Gli asini”, ha pubblicato per le Edizioni dell’asino il libro-inchiesta Pedagogia della palla ovale. Un viaggio nell’Italia del rugby (2015).[/info_box]