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dai contributi dei partecipanti al gruppo Facebook “Pier Paolo Pasolini”
15 SETTEMBRE 2013
L’opera di Pasolini anticipa molte tematiche che il movimento queer internazionale ha cominciato ad affrontare almeno un decennio dopo; in Italia ancora si fa fatica a parlare di certi temi e si preferisce l’immagine monolitica e rassicurante di un Pasolini ‘martire dell’omofobia’.
Nel 1987 un seminale articolo di Giovanni dall’Orto cercava di fare i conti con Pasolini e il suo lascito per il movimento e la cultura queer in Italia, cercando di smontare la leggenda di un Pasolini santo martire di un Movimento che non lo aveva mai interessato (probabilmente non solo per questioni anagrafiche: lo sviluppo del movimento omosessuale italiano diventa fenomeno piรน visibile dopo la morte di Pasolini). Adottando una prospettiva letteral-biografica, Dall’Orto esaminava vari aspetti della sessualitร pasoliniana, evidenziandone giร allora le differenze con la sessualitร della comunitร queer [1] di allora ed evidenziandone gli aspetti arcaizzanti (Pasolini, spiega dall’Orto, viveva ancora l’omosessualitร in modo ottocentesco); tuttavia questa riflessione non negava, e anzi, precisava, il posto di Pasolini nella costruzione di una cultura queer italiana, concludendo (Dall’Orto 1987 :83) โL’opera intera di Pasolini si presenta cosรฌ come un monumento all’immaginario omosessuale, all’โinconscio collettivoโ di una certa parte non trascurabile del mondo gay.โ
Da quel 1987 sono passati ventisei anni. Che cos’ha fatto la cultura queer della figura di Pasolini? Sono state accolte le critiche di Dall’Orto? Che ruolo ha o dovrebbe avere l’ereditร pasoliniana [2] per la comunitร queer e specie per i suoi membri piรน giovani, che anagraficamente ne sono nipoti e pronipoti? Questi sono alcuni dei quesiti sui quale vorrei ragionare (anche se non รจ detto che essi trovino soddisfacente risposta).
Dall’Orto si occupava soprattutto della comunitร e del movimento queer italiano, ma oggi questo รจ limitante, vista la dimensione sempre piรน europea e internazionale assunta dai movimenti e dalle comunitร queer nazionali; come testimoniano una florida produzione accademica e militante e un generale interesse; forse il contributo di Pasolini alla costruzione di una cultura queer europea รจ al momento maggiormente recepito all’estero (ad esempio nel Regno Unito, dove รจ l’unica figura italiana ricordata dalla comunitร queer; basti ricordare la tavola di discussione e di buone pratiche organizzata in concomitanza con la retrospettiva del BFI dal London Gay and Lesbian Film Festival, intitolata Queer Pasolini).
Negli ultimi dieci anni, a seguito di una crisi generale della societร e della cultura politica italiana (e in generale di gran parte dell’attivismo) il movimento di liberazione omosessuale ha subito una contrazione e un netto ridimensionamento, tanto piรน grave questo ultimo se comparato con i progressi fatti dai movimenti nazionali per esempio in America, in Spagna, in Francia, in Inghilterra. Questo, tuttavia, non ha impedito a una cultura genericamente queer di svilupparsi e diffondersi nel nostro paese e, anche se con un certo ritardo, di aprire discussioni su temi ancora controversi, come la sessualitร non esercitata all’interno della coppia, le pratiche sessuali non-vanilla ecc. Tutte tematiche, come vedremo, che si ritrovano nelle opere di Pasolini e che, mentre a livello internazionale sono usate per alimentare la discussione, in Italia vengono comodamente ignorate.
La cultura italiana queer, infatti, tende a ignorare Pasolini come ‘scrittore queer’ (sia per la narrativa che per la poesia). Se, per la narrativa, da una parte questo si spiega con una tendenza generale, infatti nella ricezione ‘popolare’ l’unico romanzo che ha avuto piรน volte l’onore della cronaca รจ Petrolio, e la produzione narrativa di Pasolini รจ passata in secondo piano rispetto alla produzione poetica, saggistica e cinematografica, dall’altra questo รจ dovuto alla complessitร delle opere stesse nelle quali l’omosessualitร non รจ mai proposta secondo i canoni della letteratura omosessuale tradizionale e convenzionale (storie d’amore – in genere tragico -, coming out e scoperta della propria sessualitร ). Nei romanzi, cosรฌ come nel resto del corpus, la sessualitร รจ spesso funzionale e usata non soltanto a fini descrittivi o sociologici. Per la poesia esiste anche un problema legato al genere e al progressivo restringimento dei lettori di questa forma artistica in Italia.
Dal punto di vista piรน strettamente accademico, invece, si รจ cominciato negli ultimi quindici anni a esaminare la produzione narrativa e poetica pasoliniana da una prospettiva queer, ne sono un esempio i saggi di Gargano (2002), che riattraversa lโopera pasoliniana esaminando il ruolo che il sesso ha in essa, e Gnerre (2000), che ci propone una lettura dellโomosessualitร come strumento conoscitivo e maieutico.
Maggior ricezione hanno le opere cinematografiche, soprattutto Salรฒ o le 120 giornate di Sodoma, che รจ divenuto, principalmente in contesto anglosassone, un vero e proprio simbolo della cultura di liberazione. Ne รจ un esempio la proiezione effettuata nel febbraio di quest’anno al BFI di Londra. Pur rimanendo un film tutt’ora confinato a un pubblico non-mainstream (ma piรน in Italia che in altri paesi), esso circola ed รจ ben conosciuto all’interno della comunitร queer, per vari motivi che vedremo tra poco.
In Italia gran parte della comunitร queer lo ritiene ancora un film pornografico e questo รจ indice del maggior tradizionalismo (e conformismo) della quale รจ afflitta una parte importante della comunitร queer italiana.
In Italia รจ sopratutto la biografia di Pasolini a farne da padrone per svariati motivi. Anche qui prima di tutto si tratta di una tendenza generale, facilitata da un certo schema interpretativo letterale biografico (amplificato da una certa attitudine di Pasolini stesso [3]) ma che incontra il gusto del pubblico verso il pettegolezzo o il taglio scandalistico e infine bene ricordarlo, anche per un dato di immediatezza, o presunta tale, di comprensione: le vicende biografiche sembrano sempre piรน comprensibili di un’opera letteraria. Il fenomeno era stato giร ben individuato da Giovanni dall’Orto ed รจ innegabile che sia ancora in atto: fare di Pasolini, se non un santo martire, quantomeno la bandiera della persecuzione nei confronti degli omosessuali in Italia. Ora, questo atteggiamento รจ esso stesso ambivalente perchรฉ se รจ innegabile che la persecuzione subita da Pasolini in vita era dovuta anche alla sua omosessualitร , mai nascosta e talvolta volutamente esibita, e se sottolinearlo diventa una chiara rivendicazione politica (cosรฌ Mario Mieli 1977: 145โ9), dall’altra ridurre le vicende biografiche (compreso l’omicidio) a una lunga lotta contro l’omofobia della societร italiana รจ schematico e riduttivo [4]. Se dunque รจ legittimo ricordare come, in vita e in morte, Pasolini sia stato vittima di varie forme di violenza a causa del proprio orientamento sessuale, emblema di una violenza subita ancora oggi quotidianamente dalla maggioranza degli omosessuali italiani, dall’altra questo atteggiamento diventa deleterio quando offusca il grande contributo letterario e politico di Pasolini e anzi, rischia di distorcerne il senso. D’altra parte questo interesse per il ‘personaggio’ Pasolini [5], investe in generale l’approccio maggioritario (non soltanto da parte della comunitร queer) a questo scrittore.
La mia impressione, tuttavia, รจ che dietro questa icona semplificata e a questo nuovo modello di martire, ci sia, oltre a una mercificazione del ‘fenomeno Pasolini’, soprattutto la pigrizia (o l’incapacitร ) intellettuale e anche la paura di discutere alcune tematiche dell’opera pasoliniana, che se all’estero stanno prendendo piede come centro della riflessione della comunitร queer [6], in Italia se non sono veri e propri taboo, sono quantomeno ancora problematiche. Mi riferisco soprattutto alle diverse connotazioni della sessualitร omosessuale esplicitate nell’opera pasoliniana, che in ambito di cultura queer, dovrebbero suscitare particolare interesse perchรฉ mettono in risalto certi aspetti che sono precursori di dibattiti che si apriranno soprattutto dopo gli anni Settanta. Questi argomenti possono essere sintetizzati in sei punti essenziali: a) il dibattito sui rapporti a pagamento/ sulla sessualitร ‘fine a se stessa’; b) i rapporti con minori; c) rappresentazione di forme della sessualitร ‘problematiche’ [7], in particolare il BDSM e alcune parafilie (Salรฒ, Petrolio); d) la descrizione di un rapporto spesso conflittuale (ma su questo torneremo nel corso di questo contributo) fra la persona e la propria (omo)sessualitร ; e) il transgenderismo in relazione all’omosessualitร ; f) la possibilitร di un innamoramento platonico da parte di un omosessuale per una persona del sesso opposto (Trasumanar e Organizzar – canzoniere per Maria).
Fin dall’esordio romanzesco di Ragazzi di vita, Pasolini ha dato mostra di conoscere molto bene l’ambiente della prostituzione minorile maschile romana e, nonostante le testimonianze poetiche e biografiche dell’autore stesso, vi รจ stata una certa tendenza a neutralizzare questo dettaglio nel romanzo, facendolo passare come un puro dettaglio sociologico-folkloristico inserito in un dettagliato studio, ancorchรฉ romanzato, delle borgate romane del Secondo Dopoguerra. D’altronde un altro atteggiamento comune รจ quello di relegare questo comportamento a ‘bizzarria d’artista maledetto’, un comportamento ossessivo e auto-distruttivo che giร vent’anni prima faceva presagire il suo tragico epilogo [8].
Come la comunitร queer ha reagito a questo aspetto? Sostanzialmente con una rimozione, come giustamente nota Duncan (2006: 81): difficilmente i romanzi di Pasolini (compreso Petrolio) figurano nelle liste dei ‘romanzi gay italiani’, probabilmente perchรฉ, oltre a essere eclissati dalla maggiore fama del Pasolini poeta e regista, essi hanno ben poco in comune con i romanzi ‘gay’ piรน tradizionali (Ernesto di Umberto Saba, L’isola di Arturo di Elsa Morante…): non c’รจ il tema dell’amore, ancorchรฉ negato, poco o niente di esperienze sessuali appaganti e condivise, poco sulla scoperta della propria sessualitร . Pagare per il sesso รจ tutt’ora percepito come qualcosa da fare tutt’al piรน nel silenzio e che per molti รจ anche difficile da comprendere. Vi รจ anche un altro fattore: sesso a pagamento equivale a promiscuitร , anche questo un nodo spinoso all’interno della comunitร queer, che dopo l’emergenza AIDS degli anni Novanta, ha fatto giustamente del sesso sicuro una propria bandiera, ma dall’altra parte ha teso a stigmatizzare comportamenti potenzialmente pericolosi. Bisogna ricordare infine che per un omosessuale nato negli anni ottanta o dopo รจ generalmente molto difficile da capire perchรฉ ci potesse essere bisogno di sesso a pagamento o di rapporti occasionali all’esterno della comunitร .
A livello di riflessione intellettuale si sono distinti alcuni autori nel cercare di affrontare questo aspetto della poetica pasoliniana e di spiegarlo riportandolo nel contesto di una societร per certi aspetti drasticamente diversa da quella odierna: Nico Naldini e Andrea Pini.
Il secondo in particolare, col libro, Quando eravamo froci, รจ efficace nel ricostruire un ambiente che per molti di noi รจ scarsamente immaginabile e abbastanza onesto, inoltre, da mettere in luce che il piรน diffuso costume di rapporti mercenari non era in concorrenza con la possibilitร di legami piรน stabili.
Parlavamo di promiscuitร e dell’atteggiamento ambivalente che la comunitร queer ha nei confronti di quello che viene definito cruising (battere), una parte della cultura queer (specialmente maschile) che, pur formalmente ostracizzata, esiste ancora [9].
Veniamo alla seconda questione, forse la piรน spinosa, i rapporti con i minorenni. L’argomento รจ molto problematico per la comunitร omosessuale in quanto riflette la confusione all’interno della stessa riguardo a ciรฒ che รจ lecito/illecito, ciรฒ che รจ considerato psichiatricamente e psicologicamente sano o malato. Prima di procedere, vorrei fare un po’ di chiarezza terminologica.
Secondo il DSM-V [10], uno dei piรน autorevoli manuali di psichiatria, si definisce pedofilia l’attrazione esclusiva o prevalente nei confronti dei bambini (vengono definiti bambini le persone fino al dodicesimo anno di etร e che non abbiano raggiunto lo sviluppo puberale) quando la differenza di etร tra adulto e bambino รจ almeno di sette anni. La pedofilia รจ inserita nelle cosiddette parafilie. La pedofilia puรฒ essere di tipo differenziato (attrazione verso bambini di un solo genere) o indifferenziato.
Diverso, e ben piรน diffuso, tanto da essere quasi topico, nella comunitร queer รจ la cosiddetta efebofilia, esclusa dal DSM-V e pertanto non considerata una malattia della psiche (fatti salvo i casi dove questo comportamento assuma le caratteristiche di un’ossessione, impedisca cioรจ al soggetto di svolgere le sue normali attivitร ). Si definisce efebofilia l’attrazione sessuale esclusiva o prevalente per adolescenti tra i 15 e i 19 anni o che hanno giร sviluppato – in tutto o in parte – le caratteristiche sessuali di una persona adulta.
Su questi binari si muove molto dell’immaginario pasoliniano. Non รจ incomprensibile perchรฉ per la comunitร queer questo sia un argomento spinoso: soltanto da relativamente pochi anni l’omosessualitร in tutte le sue manifestazioni รจ stata riconosciuta come una variante sana della sessualitร umana ed รจ stata quindi rimossa dal DSM (17 maggio 1990); nella mentalitร di molti, soprattutto in Italia, gli omosessuali sono ancora considerati dei ‘deviati’ o dei ‘malati’, รจ dunque logico che una comunitร abituata a difendersi continuamente cerchi di allontanare il piรน nettamente possibile la confusione con una malattia (specie una che ha cosรฌ presa nella coscienza collettiva perchรฉ va a colpire gli indifesi per eccellenza, cioรจ i bambini).
Rispondono a questo aspetto due opere di Aurelio Grimaldi, Nerolio-sputerรฒ su mio padre e Un mondo d’amore.
Nerolio (1996) รจ una pellicola che giร nel sottotitolo denuncia le proprie intenzioni: superare un metaforico complesso edipico del regista nei confronti di Pasolini, uccidere il proprio padre per potersene affrancare. Il film gioca su un’ambiguitร di fondo: ben si capisce che il protagonista sia Pasolini, ma allo stesso tempo questi non viene mai chiamato per nome, ma alluso in vari modi: non solo i tre episodi del film sono direttamente collegati a momenti delle opere pasoliniane o a dati biografici (la cui interpretazione รจ spesso molto forzata), ma il protagonista presenta delle caratteristiche che volutamente ricordano quelle di Pasolini (gli occhiali, l’abbigliamento, una certa rassomiglianza fisica; mentre altri particolari sono stranianti, primi fra tutti il modo di parlare e lo stesso tono e timbro della voce). Tuttavia l’impressione che si ha รจ quello di un tentativo rabbioso e mal riuscito di ‘character assassination’, che non ottiene lo scopo di liberarsi da un’ereditร importante perchรฉ non la digerisce.
In particolare la rappresentazione della sessualitร ha un ruolo fondamentale (e quasi fa da cardine) dell’intero girato; non รจ un caso se l’episodio centrale, che racconta la storia di un giovane scrittore esordiente disposto a tutto, anche a prestazioni sessuali contrarie al proprio orientamento, pur di accedere alla pubblicazione: se la struttura รจ molto triviale e scontata, รจ importante per il senso dell’opera il dialogo centrale tra i due protagonisti, dove lo scrittore, in un momento di provocatoria sinceritร (ma non nel senso pasoliniano, essa sembra piรน dedita allo scandola per se ipsum piuttosto che finalizzato a una catarsi o a una riflessione) confessa le proprie prodezze sessuali, confessando, in modo a dir il vero piuttosto compiaciuto, di essere un pedofilo.
Quella della pedofilia รจ un tema che torna anche nel secondo film di Grimaldi dedicato a Pasolini, Un mondo d’amore (2002). In questo film, che narra lo scandalo di Ramuscello e la fuga di Pasolini e sua madre a Roma, Grimaldi tratta il personaggio di Pasolini con una delicatezza incomparabile rispetto al film precedente (talvolta trasformandolo in un personaggio persino troppo delicato, molto immaturo e quasi abulico, mentre risulta un personaggio molto piรน forte Susanna Pasolini); eppure il regista riesce comunque a dipingere lโambiguitร nella sessualitร pasoliniana (pur se le modalitร con cui il protagonista del film si difende dalle accuse rivoltegli dallโufficiale di polizia, citando Gide e altri esempi di letteratura queer, sembra un poโ troppo didascalico e rende il dialogo inverosimile).
Particolarmente significativa รจ la scena finale del film quando Pasolini, scrivendo una lettera al cugino Nico, guarda un gruppo di ragazzi e bambini che giocano a pallone; il film si chiude con il protagonista che prende in braccio un bimbo in fasce. Il regista rende molto bene una serie di emozioni complesse, che vanno da un desiderio di paternitร negata, a unโattrazione palesemente erotica.
Un altro elemento molto importante della ricezione nazionale e, soprattutto, internazionale di Pasolini allโinterno della cultura queer รจ senzโaltro Salรฒ o le 120 giornate di Sodoma. Se รจ vero che il film รจ una grande allegoria socio-politica, allo stesso modo รจ innegabile che per il tipo di immagini rappresentate e anche per il messaggio stesso del film รจ presente una fortissima componente sessuale e anche erotica, che inevitabilmente รจ stata recepita dalla comunitร queer. Salรฒ รจ a tuttโoggi una delle opere dโarte piรน esplicite nel mettere in campo le piรน disparate pratiche sessuali, anche al limite della legalitร e soprattutto รจ unico nel sottolineare il legame strettissimo tra corpo, sessualitร e potere, un tema che ha assunto una sempre maggior rilevanza allโinterno del dibattito queer (anche perchรฉ si รจ cominciato, soprattutto negli ultimi quindici anni, quando le comunitร si sono ormai stabilizzate e uscite allo scoperto, a riflettere sui meccanismi di potere, controllo ed emarginazione che sono presenti nella comunitร queer, rompendo cosรฌ lโillusione di una comunitร di pari, dove tutti sono liberi e rispettati alla stessa maniera. Questa infatti non รจ che una falsa rappresentazione, poichรฉ, per assurdo che possa sembra in una comunitร di emarginati, le dinamiche di potere riproducono in scala le stesse gerarchie della societร occidentale (maschilismo, patriarcalismo, emarginazione del diverso).
Tuttavia, Salรฒ รจ importante anche per un altro motivo, perchรฉ รจ una rappresentazione visuale molto efficace di un tipo di immaginario erotico abbastanza comune allโinterno della comunitร queer, ma a tuttโoggi stigmatizzato e sul quale il dibattito รจ ancora concitato (allโestero, perchรฉ in Italia se ne parla ancora meno, come per tutte le cose riguardanti o percepite come riguardanti esclusivamente il sesso), lโimmaginario BDSM [11].
La dinamica di potere che si instaura sia fra i carnefici e le vittime (ed il fatto che queste siano rappresentate non in modo simpatetico acuisce il parallelo tra il film e le dinamiche SM), ma soprattutto le dinamiche tra i quattro signori e le loro guardie richiamano a un immaginario sadomasochistico, suscitando coscientemente (in modo da attuare cosรฌ una dolorosissima catarsi) lโeccitazione (intellettuale, ma anche erotica) nello spettatore. In questo si puรฒ leggere, oltre che una riflessione sugli effetti deformanti del potere sulla psicologia umana, anche una riflessione piรน ampia sul potere inarrestabile e perciรฒ spaventoso della fantasia. Se questi elementi sono giร presenti in nuce (soprattuto a livello di forma, piรน che di contenuti), nellโoriginale sadiano, Pasolini riesce con sublimitร a trasporre il dibattito in forma contemporanea, il film in questo modo affronta anche la questione della consapevolezza, che le vittime paiono avere, e del consenso, che se non cโรจ nel caso delle vittime, cโรจ sicuramente nel caso dei rapporti tra padroni e guardie. Tutti questi temi sono solo recentemente entrati nel dibattito attorno al BDSM.
Senza scendere in unโanalisi dettagliata che occuperebbe troppo spazio in questa sede, va anche ricordato che il film rappresenta molti elementi del BDSM, al di lร dellโelemento psicologico, come la presenza di legacci in pelle e museruole, lโumiliazione delle vittime costrette a rimanere nude, il role-play e lโinversione di genere fino a spingersi nel campo delle parafilie vere e proprie (la necrofilia, ancorchรฉ soltanto raccontata, la coprofagia, lโurofilia).
Questa tematica, che trova in Salรฒ la sua forma piรน compiuta, รจ tuttavia presente in gran parte della poetica pasoliniana, basti pensare al tema del sacrificio, o a certe scene di Petrolio, che se non direttamente afferenti allโimmaginario BDSM hanno quanto meno in comune con esso la rappresentazione di pratiche sessuali non-vanilla [12].
Eppure culturalmente questo aspetto รจ stato recepito per lo piรน per sminuire lโopera pasoliniana e Petrolio in particolare (รจ questa, sostanzialmente, la letture che di Petrolio dร Trevi in Qualcosa di scritto, ma per una revisione delle posizioni della critica letteraria sull’argomento si veda Benedetti: 2012), ubbidendo a quello schema letterario-biografico del quale parlavamo allโinizio, ma in una prospettiva che sminuisce, forse inconsapevolmente, opera e autore.
A parlarne in modo piรน esplicitamente queer, ma pur sempre accademico, รจ Naldini (2005: 92), che tuttavia si limita a rilevarne la presenza in tutta l’opera pasoliniana e a legarvi un dato biografico volto a spiegare l’omicidio di Pasolini.
Dal punto di vista di ricezione popolare, una dei pochissimi esempi รจ il brano The Spirit of Love, una particolare composizione di musica post-industriale, del gruppo queer Catholic Boys in Heavy Leather. Il dibattito intorno all’opera e ai suoi temi รจ perรฒ molto vivo (Salรฒ รจ stato al centro della discussione del citato panel del BFI ‘Queer Pasolini’ e la visione del film รจ stato uno dei maggiori eventi del London Gay and Lesbian film festival 2013).
Vi sono poi altri temi complessi dellโopera pasoliniana, che riguardano la comunitร queer e che hanno ricevuto un’ancor minore attenzione, pur essendo temi al centro del dibattito.
Uno di questi, come evidenziato giร da dallโOrto, รจ la considerazione della propria omosessualitร . Nellโopera pasoliniana, cosรฌ come nelle lettere, Pasolini descrive la condizione di omosessuale in maniera contraddittoria e spesso conflittuale: se da una parte lโomosessuale non รจ un malato e il rapporto omosessuale non รจ un peccato, dallโaltra รจ innegabile sia il senso di estranietร provato nei confronti di una sessualitร โaltraโ, sia il sentimento di pesantezza e di esclusione, motivo per cui Pasolini non puรฒ essere preso come modello positivo di โomosessuale liberatoโ (un bellissimo esempio รจ la lettera a Silvana Mauri del 10/02/1950). Se certamente questโatteggiamento รจ imputabile sia ai tempi che alla formazione pasoliniana, allo stesso tempo vi si ritrovano i toni e gli atteggiamenti comuni a chiunque scopra, in questa societร , la propria omosessualitร .
La lettera รจ stata ripresa in teatro da Filippo Timi nel 2010.
Un altro spunto molto interessante รจ il ruolo del travestitismo/transgenderismo nelle opere di Pasolini, che รจ stato letto piรน volte come unโassimilazione dellโomosessualitร al cambiamento verso il genere opposto, ma che, invece, รจ uno spunto di partenza per una riflessione piรน ampia sui generi sessuali e sociali (cioรจ sulla costruzione del genere nella societร ). Emblematici in questo senso sono sia Salรฒ, come giร fatto presente, che Petrolio. Se in Carlo avviene un vero e proprio passaggio da un sesso allโaltro, relegandoli in una strana condizione assimilabile a quella di un transgender o di un intersex (la psicologia di Carlo non diventa una psicologia completamente femminile), questo mette in discussione la nozione stessa di genere come costruzione sociale (cosโรจ che, al di lร della combinazione cromosomica casuale, definisce lโessere uomo o lโessere donna?) e lโimportanza della virilitร e della femminilitร poste in relazione con una sessualitร eterosessuale od omosessuale.
Infine un altro argomento, che citerรฒ brevemente, รจ quello della cosiddetta โamicizia amorosaโ, cioรจ delle possibili relazioni amorose (solitamente platoniche) con persone dellโaltro sesso. Questo argomento รจ bene esemplificato dalle poesie di Trasumanar e Organizzar dedicate a Maria Callas: parole dโamore, sullโamore e sullโimpossibilitร di amare โcompletamenteโ (in senso fisico). Anche qui, come abbiamo piรน volte ribadito, la lettura che viene data รจ quella del gossip e dello scandalo, invece di investigare un tema considerato ancora scottante: vi รจ infatti una parte della comunitร queer che vuole etichettare questo tipo di esperienza come bisessualitร (costituirebbero dunque la prova che eterosessualitร e omosessualitร sono soltanto un costrutto sociale), chi invece li vede come un โtradimentoโ al proprio orientamento sessuale, magari fatto per omofobia interiorizzata. Posizioni piรน razionali, che partono dal principio che la sessualitร umana non si puรฒ ingabbiare, dal punto di vista psicologico, in etichette predefinite e che queste sono utili solo nel campo della rivendicazione politica, sono ancora minoritarie.
Gli spunti per un superamento dellโimmagine โsantificataโ di Pasolini e per comprenderne lโimportanza seminale, sia per la chiarezza nellโesposizione di certe tematiche, anche anticipando il dibattito di molti decenni, sia per il valore grandissimo di testimonianza della cultura queer italiana ed europea sono moltissimi; ma questo implica, come sempre nel caso di autori cosรฌ complessi e ancora di piรน nel caso di Pasolini, le cui opere sono state coperte da unโalluvione di studi piรน o meno validi tra i quali รจ molto difficile discernere, un grande impegno intellettuale e culturale, un impegno che riparta dalla lettura e dalla visione diretta e senza intermediari critici della sua produzione artistica e che sia accompagnata da un dibattito coraggioso e sincero, che metta in discussione non soltanto le opere, ma anche i concetti (e i preconcetti) stessi della comunitร queer. Solo in questo modo, a mio avviso, รจ possibile, specie per noi che per etร siamo cosรฌ distanti, beneficiare del lascito pasoliniano, senza cedere a tentazioni mistificatrici, rendendo davvero omaggio alla sua figura.