I vincitori del premio giornalistico “Il Premiolino 2017”, vinto nel 1972 anche da PPP “giornalista”

Il 20 giugno 2017 si è tenuta a Milano  la cerimonia di consegna del “Premiolino”, uno dei più antichi e rinomati riconoscimenti all’impegno giornalistico.  Il premio fu fondato a Milano nel 1960 su iniziativa di un gruppo di inviati speciali, tra cui Gaetano Tumiati, Orio Vergani, Paolo Monelli, Luigi Barzini junior, Indro Montanelli, Enrico Emanuelli e Enzo Biagi, che era anche presidente della giuria. Nel 1961 il premio assunse la sua denominazione attuale, un nome scelto in parte per sottolineare la dimensione conviviale del premio e in parte per ricordare il principale prodotto dello sponsor Bassetti (tessuti in lino). Il valore del premio era di 200.000 lire, cifra ragguardevole quando il premio fu fondato e che rimase invariata per circa vent’anni. Inizialmente il premio veniva assegnato al “Giornalista del mese” e veniva consegnato ogni tre mesi. La Bassetti fu sponsor per ventitre anni, per essere poi sostituita dalla Parmalat negli anni Ottanta, quando vennero istituiti anche i premi di “Giornalista dell’anno” e il “Premio giornalistico Europa”. Dal 2007 lo sponsor del premio è la Fondazione Birra Moretti.
Da ricordare che nell’albo d’oro dei premiati spiccano tanti nomi illustri, tra cui, nel 1972,  anche quelli di Alberto Moravia e Pier Paolo Pasolini, per il lavoro svolto con “Nuovi Argomenti”. Tra i vincitori dell’edizione 2017 da segnalare il riconoscimento al lavoro sul campo di Radio Amatrice, primo caso di una trasmittente nata dopo un terremoto.

A Milano la serata per la consegna de ‘Il Premiolino 2017′. Tra i vincitori Radio Amatrice, Ezio Mauro e Alberto Angela
redazionale

www.primaonline.it – 21 giugno 2017

Si è tenuta il 20 giugno, a Milano, la cerimonia di premiazione de “Il Premiolino”’, il premio giornalistico più antico e prestigioso d’Italia, giunto alla 57.ma edizione. Per la prima volta nella sua storia, l’evento è stato trasmesso in diretta streaming su Ansa.it Promosso dalla Fondazione Birra Moretti, il riconoscimento – che nel corso della sua storia annovera tra i vincitori Indro Montanelli, Eugenio Scalfari e Giorgio Bocca, Sergio Zavoli, Pier Paolo Pasolini, Altiero Spinelli – vuole dar voce e credito «alle espressioni del giornalismo che si sono particolarmente distinte per varietà e originalità dei contenuti, per pregi professionali e formali e, soprattutto, per la volontà di testimoniare la realtà, impegno primario di ogni giornalista libero, non condizionato da qualsiasi influenza esterna».
A comporre la giuria, per l’edizione 2017 erano Chiara Beria di Argentine (presidente), Piero Colaprico (vicepresidente), Giulio Anselmi, Francesco Conforti, Ferruccio de Bortoli, Milena Gabanelli, Giancarlo Galli, Massimo Gramellini, Enrico Gramigna, Enrico Mentana, Alfredo Pratolongo, Donata Righetti, Valeria Sacchi, Beppe Severgnini, Gian Antonio Stella e Carlo Verdelli.

Ecco l’elenco dei vincitori:

– Alberto Angela
– Lucio Caracciolo
– Ezio Mauro
– Nico Piro
– Giordano Stabile
– Radio Amatrice
– Assegnato ex aequo il Premio Fondazione Birra Moretti per la Diffusione della Cultura Alimentare a Angela Frenda e a Eliana Liotta

I vincitori del "Premiolino 2017". Foto Ansa. Credits Flavio Lo Scalzo
I vincitori del “Premiolino 2017”. Foto Ansa. Credits Flavio Lo Scalzo

Di seguito le motivazioni della scelta dei vincitori:
ALBERTO ANGELA – RAI1
Motivazione: Uno dei suoi mestieri viene chiamato «divulgatore scientifico», ma Alberto Angela è un «divulgatore romantico», per la passione che traspare da reportage, programmi e spiegazioni.

Studioso, paleontologo e ricercatore, andando alla scoperta dei Musei Vaticani, ha trovato una narrazione semplice, chiara, accattivante: da buon cronista. Alberto Angela è paleontologo, naturalista, divulgatore scientifico e scrittore. Dopo una brillante carriera accademica e di ricerca, si è dedicato alla divulgazione scientifica collaborando con numerosi quotidiani e periodici (tra i quali “Epoca”,” Airone”, “La Voce”, “La Stampa”), scrivendo libri e realizzando programmi tv di grandissimo successo. Ha esordito in tv nel 1990 alla Televisione Svizzera Italiana con il programma Albatros, poi riproposto anche in Italia su Telemontecarlo. Insieme al padre, Piero Angela, ha ideato, scritto e condotto programmi televisivi di divulgazione scientifica di successo, come Il pianeta dei dinosauri nel 1993 e Viaggio del Cosmo nel 1997, poi trasmessi anche in oltre 40 Paesi. È uno degli autori di Superquark (Rai1), è autore e conduttore di Passaggio a Nord Ovest (su Rai1 dal 1997) e di Ulisse (dal 2000 su Rai3). È autore e conduttore di Stanotte a…, programma evento di Rai1, andato in onda con tre puntate: la prima dedicata al Museo Egizio di Torino, la seconda a Firenze, la terza a San Pietro (che ha raggiunto il 25,4% di share in prima serata).

LUCIO CARACCIOLO – LIMES
Motivazione: Dopo averla fondata nel 1993, continua a dirigere con impegno e autorevolezza la rivista di geopolitica “Limes“.

Prezioso e sicuro punto di riferimento, soprattutto in tempi così difficili e complessi, per essere informati sui principali fatti internazionali. Lucio Caracciolo dirige la rivista italiana di geopolitica” Limes” ed è responsabile dell’analisi geopolitica di” Macrogeo”. Giornalista, ha lavorato al settimanale “Nuova Generazione” dal 1973 al 1975, al quotidiano “la Repubblica” dal 1976 al 1983. È stato caporedattore di “MicroMega” dal 1986 al 1995. Scrive per “la Repubblica” e per il settimanale “L’Espresso”. Ha tenuto corsi e seminari di geopolitica in alcune università. Dal 2009 insegna Studi strategici all’Università Luiss di Roma e dal 2017 Geopolitica all’Università San Raffaele di Milano. Ha scritto tra l’altro Alba di guerra fredda (1986, Laterza), Euro no: non morire per Maastricht (1997), Terra incognita (2001, Laterza) e America vs America (2011, Laterza).

EZIO MAURO – LA REPUBBLICA
Motivazione: Disse: «Ho fatto il giornalista per scrivere. E scrivere vuol dire andare, guardare, raccontare». Tornato a fare ciò che più ama dopo un quarto di secolo da direttore, Ezio Mauro si riprende il suo posto tra i grandi inviati. Dal Polesine a San Pietroburgo: va, guarda, racconta. Occhio, cuore, cultura, scrittura. Bentornato.

Ezio Mauro ha iniziato la professione di giornalista nel 1972 alla “Gazzetta del Popolo” di Torino, seguendo, tra l’altro, le vicende legate al terrorismo politico. È poi passato a “La Stampa”, a Roma, come inviato di politica interna. Sempre per “La Stampa” ha svolto servizi ed inchieste all’estero, in particolare negli Stati Uniti. Nel 1988 ha iniziato la sua collaborazione con “la Repubblica”, come corrispondente dall’Urss, seguendo la grande trasformazione di quel Paese nel periodo della Perestrojka. Nel 1990 è tornato a “La Stampa” come condirettore, per poi assumere la carica di direttore nel 1992. Nel 1996 è diventato direttore di “la Repubblica”. Ha lasciato la direzione dieci anni dopo, continuando a collaborare come editorialista. Nell’ottobre 2009 la Harvard Kennedy School, centro di formazione del personale di governo e la Nieman Foundation for Journalism di Harvard, gli hanno assegnato un encomio in riconoscimento del ruolo svolto da “Repubblica”  «in un momento di grave pericolo per la libertà di stampa in Italia».
Ha scritto con Gustavo Zagrebelsky La felicità della democrazia. Un dialogo (Laterza, 2011) e Babel (Laterza, 2015), il suo dialogo sulla democrazia con Zygmunt Bauman.

NICO PIRO – RAI TG3
Motivazione: La parola “pioniere” sa di vecchio. Eppure lui, giovane d’anagrafe e di spirito, lo è: pioniere italiano del “mobile journalism”. Che vuol dire fare dell’ottimo giornalismo televisivo dai qualsiasi fronte caldo del mondo, utilizzando uno smartphone per le riprese e la rete per la distribuzione dei contenuti. Sua la prima diretta via Facebook nella storia della RAI: 2016, elezione di Trump. Un piccolo passo per l’umanità, un grande passo per il Servizio pubblico.

Lavora come giornalista dal 1989, prima per diverse testate locali in Campania, poi con “Il Manifesto” e “Il Corriere del Mezzogiorno”, allegato regionale campano de “Il Corriere della Sera”.
È in RAI dal 2000, selezionato per il progetto RaiNet per la sua esperienza multimediale. Dal 2005 è agli esteri del Tg3: si è occupato di conflitti, crisi, emergenze e degli ultimi della Terra, ricevendo numerosi riconoscimenti (Premio Ilaria Alpi 2008, Premio Marco Luchetta 2009, Premio Frajese 2009, Premio Carletti 2010, Premio Giancarlo Siani 2011, Premio Alberto Jacoviello 2016). Viene considerato il “pioniere” italiano del Mobile Journalism. Tra la fine del 2016 e il 2017, ha realizzato la prima diretta Facebook (durante la campagna elettorale statunitense) e i primi pezzi interamente girati in modalità mobile journalism per la RAI. Nel 2015 ha auto-prodotto, curando riprese e montaggio, un documentario sull’epidemia di Ebola in Sierra Leone, Killa Dizez che ha ricevuto nomination e riconoscimenti in tutto il mondo. Nel 2016 ha pubblicato il suo libro Afghanistan Missione Incompiuta, grazie a una campagna di crodwdunding.

GIORDANO STABILE – LA STAMPA
Motivazione: Ci sono almeno tre ottime ragioni per assegnargli Il Premiolino. La prima è che è un dinamico e moderno corrispondente per “La Stampa” dal Medio Oriente sul fronte della guerra; la seconda è che si è rivelato un formidabile uomo di macchina al magazine “Specchio” e poi alla redazione Esteri. La terza è che è un bravissimo ragazzo, al punto che gli si può persino perdonare di essere juventino …

Giordano Stabile è laureato in Lettere alla Scuola Normale Superiore, dove è stato allievo del francesista Francesco Orlando. Ha mosso i primi passi nel giornalismo come collaboratore al “Lavoro” di Genova poi alla Scuola Gino Palumbo della RCS, dove ha incontrato maestri di giornalismo come Manlio Mariani, Pier Augusto Macchi, Lamberto Sechi fra i tanti. Dal 1997 ha cominciato a collaborare con “Specchio della Stampa” ed è stato assunto nel 1999. Per “Specchio”, e poi per la redazione Esteri de “La Stampa”, ha raccontato soprattutto i conflitti in Medio Oriente, le lotte del Fronte Polisario fra l’Algeria e Sahara occidentale, l’Afghanistan profondo dell’Uruzgan e quello in via di occidentalizzazione di Kabul, lo sfacelo del Sud Sudan. E poi le “primavere arabe” che si sono trasformate nel lungo inverno delle guerre civili: l’Egitto in piazza contro Mubarak, l’insurrezione di Bengasi e la lotta per abbattere Gheddafi, i reportage da Damasco, Aleppo, Misurata, Tripoli. Dal gennaio 2016 è inviato de “La Stampa” per il Medio Oriente e vive a Beirut. Negli ultimi due anni ha seguito la grande offensiva mondiale per distruggere il Califfato di Abu Bakr al-Baghdadi – da Palmira in Siria, Sirte in Libia, Mosul in Iraq – e i contrattacchi terroristici degli islamisti, a cominciare da quelli in Turchia e Israele.

LA REDAZIONE DI RADIO AMATRICE
Motivazione: È il primo caso di una Radio nata all’indomani di un terremoto. Voluta con felice intuizione dal sindaco dopo la prima scossa il 24 agosto 2016 per garantire informazioni e aiuto e stabilire un canale di comunicazione tra le istituzioni e una comunità duramente provata. Di scossa in scossa, in tutti questi mesi e, fin nei difficili giorni in attesa della ricostruzione, la radio che trasmette con l’impegno di una piccola squadra di giornalisti e tecnici all’inizio ha utilizzato la frequenza concessa da Radio Dolce Musica per poi sfruttare la maggior potenzialità del web. Encomiabile esempio di ottima informazione di servizio e di passione civile.
Radio Amatrice è nata il 15 settembre 2016, grazie alla volontà del Sindaco Sergio Pirozzi e alla collaborazione di Radio Dolce Musica, che ha fornito la frequenza, le strumentazioni e le competenze tecniche. È un’iniziativa nata con l’intento di facilitare le comunicazioni con i cittadini dei comuni colpiti dal terremoto del 24 agosto. Per la prima volta nella storia del Paese, un comune distrutto dal terremoto si è attrezzato per informare la popolazione sulla viabilità (Amatrice e Accumoli erano irraggiungibili), ma anche sulle notizie utili per affrontare la fase di gestione dell’emergenza post-sisma. Come un moderna Radio Londra, nata come un fiore nel deserto a testimoniare che Amatrice è viva, che Amatrice ce la fa, che non è una “città fantasma” ma il cuore dell’Italia che batte ancora, e più forte di prima.

PREMIO FONDAZIONE BIRRA MORETTI PER LA DIFFUSIONE DELLA CULTURA ALIMENTARE. EX AEQUO ANGELA FRENDA, ELIANA LIOTTA

Motivazioni: Un premio ex aequo che riconosce il lavoro, all’interno dello stesso Gruppo Editoriale, di due approcci differenti ma complementari di fare cultura del cibo. Attraverso la carta stampata, il web, gli eventi e i libri, Angela ed Eliana raccontano come stare bene con il buon cibo. Due firme che rappresentano un bellissimo esempio di come il giornalismo oggi possa farsi strumento positivo per divulgare ad ampio raggio una corretta cultura alimentare in Italia.
ANGELA FRENDA – CORRIERE DELLA SERA
Angela Frenda, giornalista e scrittrice, è food editor del “Corriere della Sera” e responsabile della sezione La Cucina di Corriere.it. Ha scritto due libri: Racconti di cucina e La cucina felice, entrambi per Rizzoli, ed è anche protagonista della web serie più vista di Corriere.it, Racconti di cucina.
Dal 1984 al 1996, dopo la laurea in Scienze politiche, ha studiato alla Scuola di Giornalismo di Urbino (diretta allora da Silvano Rizza). Nel 1997 è entrata al “Corriere della Sera”, prima nella redazione di Napoli e poi dal 2004 in quella di Milano, scrivendo sempre di Politica. Nel 2013 passa a guidare la sezione food del “Corriere”, che si sviluppa sul giornale e sul web, ma anche in una serie di progetti verticali come il Food issue. È anche direttore artistico dell’evento annuale del “Corriere” Cibo a regola d’arte.
ELIANA LIOTTA – IO DONNA
Eliana Liotta, giornalista, scrittrice e divulgatrice scientifica, è una firma del settimanale del “Corriere della Sera Io donna”, per cui tiene il blog «Il bene che mi voglio». In RCS è stata direttore del mensile, del sito e della collana di libri OK Salute e vicedirettore del settimanale “Oggi”. Ha lavorato anche nelle redazioni di “Giornale di Sicilia”, “Giorno”, “Libero”, Tg4 e “Class”.
Nel 2016 ha pubblicato per Rizzoli il saggio La Dieta Smartfood, la prima dieta europea certificata da un centro clinico e di ricerca: lo Ieo di Milano (Istituto europeo di oncologia). Il bestseller, basato sulla nutrigenomica, la disciplina che studia il rapporto fra alimentazione e Dna, è in corso di traduzione in oltre 20 Paesi. Il suo seguito, Le ricette Smartfood, è un altro libro di successo, sempre con il bollino scientifico dello Ieo. Come relatore ha tenuto solo nel 2016 più di 50 incontri scientifici dedicati alla nutrizione, tra cui una lectio magistralis al Festival della Scienza di Genova. A maggio del 2017 ha dato alle stampe Il bene delle donne (Rizzoli) firmato con il senologo Paolo Veronesi: il libro è insieme un racconto dell’universo femminile e una guida ragionata alla salute.