Novembre 2006. Nasce a Ostia il “Parco Letterario PPP”

PAGINE CORSARE

Fondo Angela Molteni

La vita

Nel novembre 2006, a 31 anni dalla morte della morte di Pasolini, nasce il “Parco Letterario Pier Paolo Pasolini” nell’area dell’Idroscalo di Ostia in cui il poeta trovò la morte. “Pagine corsare” ha dato conto della cerimonia di presentazione ufficiale, avvenuta il 2 novembre 2006 e testimoniata anche da un resoconto personale del collaboratore Francesco Pasqua, presente al taglio del nastro.
La manifestazione è stata suggellata alcuni giorni dopo anche da una serata di spettacolo tenutasi al Teatro del Lido di Ostia.

1. Parco letterario dedicato alla memoria di Pier Paolo Pasolini
presentazione
2 novembre 2006, ore 11.30

L’Idroscalo diventa “Parco Letterario Pier Paolo Pasolini”
redazionale


“OmniRoma” – 2 novembre 2006

La Provincia di Roma ha promosso, d’intesa con la Fondazione Ippolito Nievo, la realizzazione di una rete di Parchi Letterari. Per questo oggi l’area dell’Idroscalo di Ostia, luogo che la morte di Pier Paolo Pasolini ha reso simbolo e testimone della sua stessa vita, diventa “Parco Letterario Pier Paolo Pasolini”. Lo rendono noto l’assessore alla Cultura Vincenzo Vita e il vicepresidente della commissione provinciale Cultura Gianluca Cavino.
«Con i Parchi Letterari nella Provincia di Roma, che prevedono già il “Parco Letterario Virgilio” a Torvajanica-Pomezia – si legge in una nota – si costituirà una rete di beni culturali e ambientali che sarà leva per lo sviluppo economico del territorio, in particolare per un turismo sostenibile che coniughi in modo armonico il patrimonio ambientale e quello storico-culturale. Così l’area dell’Idroscalo di Ostia diventerà spazio di incontro e confronto e nel “Parco Letterario Pier Paolo Pasolini” natura e storia ricreeranno il clima culturale ed umano dell’artista».
«Pasolini è stato definito in molti modi – aggiungono Vita e Cavino -, anche se forse la parola che lo identifica è “profeta”, nel suo preciso significato etimologico: “pro-phèmì” colui che parla prima. I suoi messaggi sono infatti attualissimi, nonostante siano ormai trascorsi più di trenta anni dalla sua morte. La sua testimonianza di intellettuale libero e vero, mai servo e mai mistificatore, è presente nelle nostre coscienze, nonostante la si sia voluta snaturare con  lo stigma dell’orientamento sessuale dell’uomo Pasolini. Uomo segnato dal discrimine della vergogna moralistica, di ogni colore politico, che pur riconoscendone la valenza culturale ha tentato di censurarne la parola da vivo ed emarginarne la memoria, spingendosi fino a far apparire la sua morte un delitto passionale e a oscurare i motivi “politici” che l’hanno generata. L’Idroscalo di Ostia è luogo d’elezione per conservare la memoria e far conoscere le opere e il pensiero di Pasolini, affinché ci risveglino dalla superficiale omologazione di un mondo  globalizzato e ci spingano a perseguire una società nella quale non ci sia più spazio per la censura e la violenza dettate dalla ignoranza e dall’omofobia».
«Il nostro impegno, per la valorizzazione delle risorse ambientali coniugate alla cultura, – concludono Vita e Cavino – prosegue nella volontà di acquisire al Parco anche la Torre  di San Michele, che potrebbe diventare un centro di documentazione e studi pasoliniani».

Monumento a Pasolini di Mario Rosati
Monumento a Pasolini di Mario Rosati

Un resoconto
di Francesco Pasqua

2 novembre 2006

«Stamane ero all’Idroscalo di Ostia, nel luogo ove Pasolini è morto e dove c’è la stele di Rosati. C’erano l’assessore alla Cultura della Provincia di Roma, Vincenzo Vita, ostiense (bellissimo discorso, sentito, personale, non istituzionale, sul ruolo di rottura ancora oggi attuale di ppp.. – trasmesso solo stanotte con un film a tarda notte – “attualità di Pasolini… cosa direbbe oggi Pasolini su tanti temi della vita italiana attuale?), l’assessore Orneli (sul ruolo della XIII circoscrizione di Ostia), la Lipu presente a difendere il territorio dell’Idroscalo e anche a svilupparlo, Marco Mieli, Massimo Consoli, l’assessore Bensi che ha parlato incisivamente: «Ogni anno ci troviamo qui, siamo sempre gli stessi. Perché nelle scuole non si insegna Pasolini? Ricordo una troupe tedesca che venne a girare un lungometraggio su Pasolini e non trovava i luoghi dove visse e morì. L’aiutai».
Bravo il responsabile della Lipu, che difende la zona (dopo un anno dall’inaugurazione del monumento a Pasolini di Rosati, la zona ed il parco Pasolini sono tenuti molto bene, essendo anche in una zona rovinata da vento e mare). Mario Rosati, rievocando la sua nascita nelle borgate e  la sua impossibilità a partecipare ad Accattone, dato che era dovuto andare a fare il servizio militare, ha ricordato che giocava a pallone con Pasolini e ha spiegato con semplicità il suo monumento (la vita spezzata, i due uccelli verso l’alto e la spiritualità, la luna della notte in cui morì).
Massimo Consoli, molto affaticato, appoggiato al monumento, ha chiesto semplicemente: «Scusate, quanti qui presenti hanno conosciuto Pasolini? … una curiosità…» Si sono levate 5-6 mani. «Beh, è già confortante».
La Provincia di Roma era presente con uno stendardo blu e rosso, mentre il Comune ha apposto una bellissima corona sul monumento. Al termine dei discorsi (un’ora in tutto, molto spontanei e sentiti, un po’ troppo istituzionale quello di Orneli), questa cerimonia è stata più calda dello scorso anno. Si notava sempre l’assenza di gente di Ostia, commercianti, gestori di stabilimenti, ecc. (forse già in vacanza alle Bermuda) … Eravamo un centinaio, io ero l’unico con la mia cagnetta bianca. Il vento era forte, c’era sole, una giornata autunnale romana che invitava a meditare…».

L'interno della sala del Teatro del Lido di Ostia
L’interno della sala del Teatro del Lido di Ostia

2.  “Pier Paolo Pasolini, una vita futura”
serata a cura del comitato “Affabulazione”
Teatro del Lido di Ostia
domenica 19 novembre 2006, ore 18

Pier Paolo Pasolini, una vita futura giunge alla quarta edizione. L’appuntamento  non vuole essere espressione di retorico compiacimento, ma sempre tentativo e ricerca, necessità di confrontarsi con un pensiero, una militanza intellettuale e politica, un’arte intesa ogni volta come provocazione e contaminazione. Un punto di vista frutto di un attivismo che trae ispirazione dalla memoria come motore della radicalità di una proposta estetica e insieme etica, che non conosce compromessi e che fa del momento critico il suo sale, l’ideologia della sua passione o la passione della sua ideologia.
La serata di performance, poesia, musica (a cura di Silvana Brotzu, Giulio Candiolo, Catia Castagna, Giovanni Greco, direzione tecnica Martin Clausen), sarà anche occasione per presentare il CD Luna di Giorno (edito dall’Associazione le Sirene), che raccoglie in forma esemplare testi di e su Pasolini, interpretati da artisti di talento come Fabrizio De Andrè, Sergio Endrigo, Avion Travel, Giovanna Marini, Laura Betti, Gabriella Ferri, Domenico Modugno e altri, e che suggella il lungo percorso di una furente fedeltà alla poesia.

Affabulazione nasce nel 1992 come comitato per il presidio del centro socio-culturale di piazza Agrippa ad Ostia, in un centro circoscrizionale mai attivato e abbandonato al degrado. Da allora “Affabulazione” propone un programma di attività sociali e culturali, con il contributo delle intelligenze operose di tutta la circoscrizione. In tredici anni di attività quotidiana, con un fitto calendario di eventi culturali e di iniziative sociali, è divenuto un punto di riferimento per la città e una realtà consolidata. “Affabulazione” è un luogo aperto alla città che ha come principio fondante l’abbattimento del pregiudizio nei riguardi delle diversità, che vengono considerate non motivo di divisione, ma vera e propria ricchezza e occasione di crescita fraterna e collettiva.