Una serata per Angela Felice tra sorrisi e commozione, di Nico Nanni

L’intensa ed emozionante serata per Angela Felice organizzata dal Centro Studi Pasolini e dal Comune di Casarsa è sintetizzata semplicemente dall’articolo firmato da Nico Nanni per «Il Gazzettino» che qui riproponiamo per gentile concessione; a completarlo le fotografie scattate dal fotografo Paolo Jacob – che ringraziamo – agli amici e collaboratori che nel corso della serata hanno portato la loro testimonianza.

Una serata per Angela Felice tra sorrisi e commozione

All’evento di Casarsa ne seguiranno altri in Puglia e a Udine

di Nico Nanni

da «Il Gazzettino» di martedì 26 giugno 2018

IL RICORDO – Una serata all’insegna della poesia, della commozione e del sorriso quella che ha riunito numerosi amici nella corte di Casa Colussi a Casarsa, sede del Centro Studi Pier Paolo Pasolini, a meno di due mesi dalla scomparsa improvvisa di Angela Felice, che del Centro era stata l’infaticabile direttrice, dal 2009 al dicembre scorso. Ora, su un muro di accesso a Casa Colussi campeggia una poesia di Pier Paolo “O me donzel” scritta nel 1942 e dedicata ad Angela, letta con emozione da Fabiano Fantini.

La poesia "O me donzel" (1942) all'ingresso del Centro Studi
La poesia “O me donzel” (1942) all’ingresso del Centro Studi

PASSIONI INTELLETTUALI – Non è stato l’unico collegamento alla poesia: l’intera serata è stata un intrecciarsi di versi e ricordi per una persona capace di ritrovare poesia in ogni cosa. Inevitabile, che ai tanti che si sono alternati sul piccolo palco la voce si incrinasse nel parlare di lei: amica, insegnante, organizzatrice culturale. E poi il sorriso, spontaneo, quando affiora l’amore incondizionato di Angela per il “suo Piero Paolo”, del quale si direbbe che conoscesse l’opera immensa e multiforme fin nelle pieghe più recondite. Ma prima di Pasolini, Angela ha avuto altri innamoramenti: per Che Guevara, emblema di un comunismo che lei rivendicava come forza etica di cambiamento, pur riconoscendone errori, devianze e disastri delle pratiche attuazioni. Ma il “Che” restava un simbolo: e allora ecco il ricordi di lei in Sicilia che si allontana dalla compagnia per avvicinarsi a un uomo che portava una maglietta con effigiato il rivoluzionario sud americano e mettersi a parlare fra una sigaretta e l’altra. E anche la citazione della sua inseparabile Mini Minor, molto datata, genera sorriso.

MISSIONE PEDAGOGICA – Dai molti interventi diretti o sotto forma di messaggio (citiamo solo gli artisti per lasciare spazio alla coralità della serata) esce una donna la cui dimensione di “maestra” è forse la più importante; la si ritrova in tutti gli altri impegni portati avanti nella sua vita. È stata insegnante affettiva e il suo più che un insegnamento è stato – si direbbe – un percorso di educazione dei giovani (nel senso latino del termine: e-ducare, ovvero portar fuori dalle tenebre dell’ignoranza verso la luce del sapere ma soprattutto del ragionare con la propria testa). Ed è stata una fortuna che Angela non abbia seguito la carriera universitaria – come si rammaricava il suo maestro Giuseppe Petronio – per restare nella scuola e nella comunità. E poi il teatro: concepito come terreno di conoscenza ma anche di sperimentazione; da qui il suo combattere perché vivesse (e continui a vivere) a Udine il Palio Studentesco, che dietro alla passerella finale cela un intenso lavoro di preparazione con i giovani.

CON I GIOVANI – Ecco quindi la grande attenzione che Angela ha sempre avuto per i giovani. Tutti lavori fatti d’istinto, senza calcoli e tornaconti personali, segno della sua generosa disponibilità e capacità di rapportarsi con gli altri. In qualsiasi cosa facesse, anche la più piccola, Angela ricercava “un senso”, perché non fosse qualcosa buttato lì, tanto per fare, interpretando la cultura – in ciò ricollegandosi a Pasolini – come il motore del cambiamento della società.

FUTURE INIZIATIVE – Angela riusciva, con i convegni a Casarsa e il suo perenne girare per l’Italia e l’estero, a tessere rapporti con le persone più diverse, dagli intellettuali e studiosi di Pasolini agli studenti desiderosi di conoscere. E se il Teatro Club di Udine, di cui è stata direttrice artistica fino alla morte, la ricorderà il 6 ottobre, da Matera è giunto l’annuncio che la Regione Puglia e Arci Puglia hanno in programma un evento in suo ricordo. Fra i tanti versi e parole (oltre a Fantini anche l’attrice Aida Talliente) e le immagini passate sullo schermo, non poteva mancare la musica: quella eseguita da Gianni, Erica e Elisa Fassetta (fisarmonica, violino e violoncello) con l’Aria sulla quarta corda (Suite n.3) di Bach a commento delle immagini tratte dal Vangelo secondo Matteo e i canti intonati da Claudia Grimaz e Nicoletta Oscuro.

 

A seguire la galleria di fotografie scattate da Paolo Jacob agli amici che nel corso della serata hanno portato la loro testimonianza.