Incontro con Italo Moscati: Fellini e Pasolini. Maestri a confronto.

Appuntamento di grande rilievo a Casarsa della Delizia, dove sabato 27 marzo alle ore 18, presso la sala riunioni del Centro Studi Pier Paolo Pasolini, per iniziativa dello stesso Centro in collaborazione con Cinemazero, sarà presente Italo Moscati, pluripremiato regista, scrittore, drammaturgo, sceneggiatore alla radio e Tv della Rai, nonché per film d’autore (sua la scrittura per Il portiere di altri e altri cinque film di Liliana Cavani, oltre che per Luigi Comencini, Silvano Agosti e Giuliano Montaldo) e oggi docente di Storia dei Media e Arti Visive della Contemporaneità all’Università di Teramo. E appunto la puntata casarsese sarà l’occasione per presentare il suo ultimo impegno di scrittore e cineasta intorno alla figura di Federico Fellini, a 50 anni dalla prima uscita del capolavoro La dolce vita e a 90 dalla nascita riminese.

Italo Moscati
Italo Moscati

Moscati, che a Casarsa sarà intervistato da Andrea Crozzoli di Cinemazero e introdotto da Luciano De Giusti dell’Università di Trieste, per il coordinamento di Angela Felice, ha licenziato da poco il saggio Fellini&Fellini (ed Rai Eri, Ediesse) e il docu-film Rai Via Veneto Set, (sarà proiettato a chiusura dell’incontro), affascinante racconto per immagini documentarie (da Istituto Luce, Raiteche e Raisatcinema) della Roma degli anni Sessanta e, in essa, della via più celebre al mondo, quando la Capitale sognava di trasferire Hollywood sul Tevere, l’Italia era in fibrillazione da boom e il film La dolce vita ne sigillava in modo immortale la leggenda, mitica ma già incrinata da presagi malinconici di decadente involgarimento. In quel contesto, c’era spazio anche per un Pasolini romano in pieno culmine creativo, che, dopo Mamma Roma (1962), consolidava la sua cifra originale di cineasta “irregolare” con il mediometraggio La ricotta (1963) e, nel mezzo di un infaticabile e caparbio fervore progettuale, avviava la sua proposta alternativa di televisione con il film-inchiesta Comizi d’amore.
L’incontro casarsese sarà l’occasione per illustrare in particolare anche i rapporti controversi tra Pasolini e Fellini, che nel 1956 aveva invitato il giovane Pier Paolo a collaborare alla sceneggiatura di Le notti di Cabiria, ma poi, nel 1961, gli rifiutò la produzione del film-opera prima Accattone. Con questa prestigiosa iniziativa il Centro Studi Pasolini inaugura ufficialmente il suo ricco carnet di attività per il 2010 che, dopo l’incontro con Italo Moscati, proseguirà in aprile con la vernice della imperdibile mostra fotografica “Scatti per Pasolini” del maestro Mario Dondero (di imminente presentazione ufficiale) e con un ulteriore appuntamento di riflessione, in collaborazione con il PIC di Codroipo, sui rapporti tra Elio Bartolini e Pasolini.Il tutto, dunque, per un mosaico a più tasselli sugli anni Sessanta, quando l’Italia non era più povera, ma era ancora bella, gli artisti erano voci ascoltate e Pasolini offriva da par suo il segno di un’irriducibile militanza creativa e intellettuale controcorrente, pure nel mondo del cinema e certamente anche sul set paparazzato, per dirla con Moscati, di Via Veneto.

[info_box title=”Italo Moscati” image=”” animate=””]nato a Milano, studi a Bologna, vive e lavora a Roma dal 1967. Regista e scrittore, sceneggiatore, insegna Storia dei Media e Arti Visive all’Università di Teramo, tiene lezioni e corsi in varie università italiane ed estere. Collabora come autore e sceneggiatore alla radio e alle tv della Rai, dopo essere stato responsabile dei Programmi sperimentali, lanciando registi italiani tra cui Gianni Amelio, Giuseppe Bertolucci, Peter Del Monte e producendo film d’autore tra cui quelli di Jean Luc Godard, Marco Ferreri, Glauber Rocha; è stato poi vicedirettore di RaiEducational realizzando lunghe serie sul Novecento nei programmi “Tempo”, “Epoca- Anni che camminano”, “Tema”, recuperando in gran parte preziosi documenti nelle Teche della Rai e presso l’Istituto Luce. Per quattro anni è stato presidente del Centro d’arte contemporanea Luigi Pecci di Prato.
Ha scritto per il teatro dieci commedie tutte rappresentate e dirette da Ugo Gregoretti, Augusto Zucchi, Piero Maccarinelli. Per il cinema, ha scritto Il portiere di notte e altri cinque film con Liliana Cavani, e sceneggiature con Luigi Comencini, Silvano Agosti, Giuliano Montaldo, e altri; ha diretto il tv movie Gioco perverso, il serial Stelle in fiamme e numerosi film doc tra cui A New York! A New York!, Piccoli graffiti, Il sogno del futuro, Le mille e una Venezia, Risvegli d’Italia, La ciociara e le altre, Occhi sgranati, Via Veneto Set, Passioni nere, Il paese mancato, Viziati 1, Viziati 2, Non solo voce- Maria Callas, Luciano Pavarotti, l’ultimo tenore?, Donne & Donne, Gli anni del 9, presentati in diversi e importanti festival, in Italia e all’estero. Tra i suoi ultimi volumi, ricordiamo “Gioco perverso. La vera storia di Osvaldo Valenti e Luisa Ferida, da Cinecittà alla guerra civile”, “I piccoli Mozart”, “Sophia Loren – Storia dell’ultima diva”, “Sergio Leone- Quando il cinema era grande”, editi da Lindau; e “Anna Magnani”, “Vittorio De Sica”, “Pasolini passione”, “Hitchcock. Il laboratorio dei brividi” e “Fellini&Fellini. Da Rimini a Roma, inquilino a Cinecittà”, editi da Ediesse-Eri. Moscati ha avuto molti e prestigiosi premi fra cui il St. Vincent come autore televisivo, il Tuscania per il libro “Gioco perverso”, il Leone di Pietra (per il libro su Leone), il Cinemadamare per i programmi di cinema alla radio: la partecipazione a “Hollywood Party”, “Il ritorno di Belfagor”, sceneggiato, “Alle 8 della sera” (ritratti dedicati a grandi attori e registi, tra cui Hitchcock), “Ma com’era il ’68”. Di recente ha realizzato i docu-film Gli anni del 9 , Viziati 3, Luci di Natale e il racconto radio in otto puntate “1989- il crollo del Muro”.[/info_box]