Un grande successo il convegno su Leonardo Sciascia e Pier Paolo Pasolini, che si è svolto a Casarsa l’8 e 9 novembre 2019

Si è concluso sabato 9 novembre 2019 a Casarsa della Delizia il convegno di due giorni promosso dal Centro Studi Pier Paolo Pasolini in collaborazione con l’associazione gli “Amici di Leonardo Sciascia”, che ha aperto le celebrazioni del “Novembre Sciasciano” a 30 anni dalla morte dello scrittore siciliano, intitolato Pasolini e Sciascia: «Ultimi eretici». Affinità e differenze tra due intellettuali soli e disorganici, «fraterni e lontani». Sono state messe a confronto diverse voci accademiche e critiche, che hanno analizzato affinità e differenze tra questi due intellettuali “fraterni e lontani”, a cui la società italiana riconobbe un’autorevolezza straordinaria in quanto “coscienza del paese”, espressioni di una voce dissidente solitaria e non allineata. L’intellettuale di Racalmuto condivise col poeta friulano impegno civile e al tempo stesso “disorganicità”, avversione al potere e alle sue retoriche, laicità ma con un profondo senso del sacro, un’idea di letteratura come verità.

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Il convengo ha preso inizio nel pomeriggio di venerdì 8 novembre nella sala consiliare di Palazzo Burovich: dopo il discorso di benvenuto del presidente del Centro Studi Piero Colussi, sono intervenuti il sindaco di Casarsa Lavinia Clarotto e il presidente degli Amici di Leonardo Sciascia Francesco Izzo. L’ideatore del progetto Filippo La Porta, critico e saggista che collabora regolarmente con Repubblica, ha introdotto i lavori del convegno, dando poi la parola ai relatori della prima sessione di interventi:

Ricciarda Ricorda, professoressa di Letteratura italiana contemporanea dell’Università Cà Foscari di Venezia e co-direttrice della rivista pubblicata dagli Amici di Sciascia “Todomodo”.
Giuseppe Traina, professore di Letteratura italiana all’Università di Catania.
Bruno Pischedda, professore di Letteratura italiana contemporanea all’Università di Milano.
Davide Luglio, professore di Letteratura italiana moderna e contemporanea all’Università della Sorbona e direttore nello stesso ateneo del centro di ricerca Littérature et Culture Italiennes.
Andrea Cortellessa, professore di Letteratura italiana contemporanea all’Università di Roma Tre.

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Nella serata di venerdì erano in programma anche due eventi collaterali del convegno. Alle 19.00 si è svolta l’inaugurazione della mostra Edo Janich e Leonardo Sciascia: segni di un’amicizia, allestita al Centro Studi Pasolini e visitabile fino al 7 gennaio 2020. In esposizione rare cartelle di grafica, libri d’artista e incisioni dell’artista friulano Edo Janich (vive a Valvasone), a ricordo del lungo sodalizio con Leonardo Sciascia, dagli anni Settanta fino alla morte dello scrittore. Roberto Andò nell’occasione ha analizzato la venticinquesima cartella della collana “Omaggio a Sciascia” To the happy few, curata da Francesco Izzo, intervenuto al vernissage. Non ha voluto mancare anche Giannola Nonino, che ha ricordato quando, nel 1988, insieme al marito ospitò a Percoto per due mesi Sciascia e la moglie. Durante questo soggiorno l’intellettuale siciliano scrisse il romanzo breve Il cavaliere e la morte.
A conclusione della prima intensa giornata del convegno alle ore 21.00 era in programma a Palazzo Burovich il reading di Marco Baliani La notte delle lucciole. Una nuova interpretazione dello spettacolo firmato qualche anno fa da Roberto Andò: una lettura scenica nella quale l’attore interpreta la figura di Leonardo Sciascia, nell’ideale confronto con il proprio alter-ego pasoliniano, attraverso una selezione di scritti, diari e articoli. Il titolo stesso dello spettacolo è una citazione della famosa riflessione di Pasolini sul cambiamento antropologico di un’intera nazione, a cui stava assistendo con sgomento crescente.

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Sabato mattina, sempre a Palazzo Burovich, si è svolta la seconda e conclusiva sessione del convegno, con gli interventi dei seguenti relatori:

Roberto Andò, scrittore, regista e sceneggiatore teatrale, che all’inizio della sua carriera a Palermo strinse un rapporto di amicizia con Leonardo Sciascia, che definisce «il mio maestro».
Daniela Marcheschi, studiosa, docente e critico di letteratura italiana e di antropologia delle arti, insegna in università italiane e straniere.
Guido Vitiello, professore di Teoria del cinema all’Università La Sapienza di Roma, collaboratore del Foglio e di Internazionale.
Roberto Chiesi, critico cinematografico e responsabile del Centro Studi – Archivio Pier Paolo Pasolini della Cineteca di Bologna.

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