PPP e il Friuli: Convegno di studi 2012 (16-17 novembre)

Un Convegno scientifico, un’esposizione fotografica, un momento di lettura. Si articola con questi tre tasselli il progetto “Pasolini e il Friuli. Immagini e parole” con cui, tra venerdì 16 e sabato 17 novembre 2012, il Centro Studi Pier Paolo Pasolini di Casarsa della Delizia intende approfondire il rapporto tra il grande poeta e la stagione friulana della sua attività, con particolare attenzione ai riverberi di quel deciso periodo giovanile di formazione sulla produzione poetica. Per la cura di Giampaolo Borghello, Gian Paolo Gri e del direttore del Centro, Angela Felice, e con il sostegno degli Enti locali (Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, Provincia di Pordenone, Città di Casarsa della Delizia) e di Banca FriulAdria Crédit Agricole, oltre che con l’adesione della Società Filologica Friulana e delle Università di Udine-Corso di laurea in Lingue e letterature straniere e di Bologna-Cimes-Dipartimento delle Arti, il ricco programma della manifestazione concretizza l’impegno per il 2012 del Centro Studi casarsese che, secondo una tradizione ormai consolidata, concentra appunto nel mese di novembre il momento forte del suo lavoro annuale di riflessione intorno all’a figura e all’opera pasoliniane.

 “Quest’anno –puntualizza la presidente Teresa Tassan Viol – l’argomento individuato a oggetto di studio corrisponde ad un ampio ventaglio di ricorrenze, che ne motivano la scelta. Nel 2012, infatti, cadono novanta anni dalla nascita bolognese di Pasolini, settanta dalla prima edizione di Poesie a Casarsa, cinquanta dalla pubblicazione del romanzo Il sogno di una cosa. Una scadenza di anniversari che perciò, dopo vari appuntamenti precedenti, hanno motivato il Comitato Scientifico e la Direzione del Centro a focalizzare l’attenzione sul Pasolini friulano e a valorizzarne il significato di decisiva fondazione per l’insieme della multiforme attività artistica pasoliniana, anche successiva al periodo giovanile. Il nostro impegno consiste ora nello sforzo nel favorire la conoscenza di questo patrimonio in modi culturalmente corretti e con particolare attenzione alle giovani generazioni”.

Momento forte del programma è il Convegno che presso il Teatro Pasolini di Casarsa, con il titolo emblematico di “Pasolini. Il Friuli. La poesia”, svilupperà il tema in due giornate di lavori, secondo un’articolazione organica e meditata e con il contributo di importanti relatori, locali e di provenienza nazionale, dall’alto di una comprovata competenza negli studi linguistici e delle scienze umanistiche. Venerdì 16 novembre, dalle ore 15, dopo i saluti delle autorità, sotto osservazione sarà l’apprendistato poetico in friulano del cantore di Casarsa, al centro dell’intervento introduttivo di Franco Brevini (relatore sull’originalità pionieristica di quella esperienza lirica nel quadro complessivo della poesia dialettale del Novecento) e poi di una successiva tavola rotonda, connotata dall’incrocio di vari punti di vista. Ne saranno animatori alcuni esponenti degli studi di “scuola friulana” (Anna Bogaro, Roberta Cortella, Lisa Gasparotto, Maura Locantore) insieme allo studioso Nicola De Cilia, indagatore degli aspetti contenutistici della poesia di Pasolini in Friuli, Elvio Guagnini, per le interfenze con Biagio Marin e Virgilio Giotti, e Pasquale Voza, per un confronto tra le raccolte de La meglio Gioventù e La nuova gioventù, lungo una parabola dall’incanto iniziale al finale disincanto. Giornata ricca di spunti che infine sarà suggellata dalla testimonianza di due voci illustri della letteratura italiana in versi, il poeta Franco Loi e lo scrittore Nico Naldini, quest’ultimo affabulatore sul cenacolo dell’”Academiuta di lenga furlana”, di cui in gioventù fu componente e poeta. Menu altrettanto ricco di suggestioni culturali nella seconda sessione del Convegno in programma sabato 17 mattina che, dalle ore 9.30 e sempre al Teatro Pasolini, si soffermerà sulle relazioni tra Pasolini e altri poeti di area “dialettale”, in contatto con lui o eredi successivi suggestionati dal suo esempio.

Fontana. Versuta (foto di Danilo De Marco)

Anche in questo caso, dopo una relazione introduttiva di Giampaolo Borghello, studioso della mappa di rapporti tra Pascoli e Pasolini, toccherà a una tavola rotonda successiva articolare il tema, con attenzione alle sue angolature di incontro con i poeti Andrea Zanzotto (Cesare De Michelis), di area romagnola (Marco A. Bazzocchi) e di ambiente friulano, tra Pietro Zorutti e la tradizione locale (Gianfranco Scialino), Amedeo Giacomini (Umberto Alberini), Enrica Cragnolini (Piera Rizzolatti) e Novella Cantarutti, Federico Tavan e altre voci poetiche della Destra Tagliamento (Aldo Colonnello). Un mosaico di poeti cui si uniranno, a sigillo ulteriore, quelle dal vivo di Pierluigi Cappello e Gian Mario Villalta, recenti Premi Viareggio che nei loro esordi adottarono anch’essi codici da microarea linguistica. Anche le relazioni di questo Convegno confluiranno in una pubblicazione dell’originale collana delle edizioni Marsilio “Pasolini.Ricerche”, progettata insieme al Centro Studi fin dal 2010. Dopo un primo numero Pasolini e la televisione, uscito nel 2011, la collana è proseguita con una seconda recentissima uscita, Pasolini il teatro, Atti dell’omonimo convegno del 2010, che saranno presentati al congedo di tutto il progetto e al termine della mattinata di sabato 17, presenti i curatori Stefano Casi, Gerardo Guccini e Angela Felice, oltre all’editore Cesare De Michelis. Un ricco menu, dunque, che si preannuncia come l’occasione di una ricognizione originale e aggiornata da innovative acquisizioni scientifiche e culturali. Con i caratteri della novità si presenta anche la mostra inedita “La perduta gioventù”, corredata di catalogo, con le foto di Danilo De Marco che, su progetto allestitivo di Ferruccio Montanari con Jessica Etro, sarà inaugurata venerdì 16 novembre, alle ore 19.30, presso il Centro Studi di Casarsa, ubicato a Casa Colussi. Si tratta di un’infilata di 34 scatti in bianco/nero, realizzati agli inizi degli anni Novanta, poi pubblicati nel ’94 nel volume ormai introvabile La corda rotta (ed. Astrea) e oggi esposti per la prima volta, con durata fino al 5 maggio 2012. E’ una documentazione di grande impatto visivo su luoghi casarsesi “perduti” e soprattutto su primi piani di amici-sodali e artisti friulani (tra gli altri, Bartolini, Zigaina, Cantarutti, Tramontin, Anzil) che in gioventù ebbero modo di frequentare Pasolini e poi ne conservarono a distanza il ricordo, nella memoria personale come nella creatività. Da rimarcare che questa galleria unica di immagini entrerà a far parte della dotazione fotografica del Centro, già arricchita dalle foto lasciate da Elio Ciol, Mario Dondero, Mimmo Cattarinich, Andrea Paolella. A suggello di tutto il progetto è in programma infine al Teatro Pasolini, venerdì 16 sera, con inizio alle 21.30, anche la lettura scenica di alcune perle poetiche del Pasolini friulano che, sotto il titolo “Lengàs dai frus di sera”, per la regia di Andrea Collavino, le voci degli attori Aida Talliente e Renati Rinaldi e l’intarsio musicale al bandoneòn di Daniele Dibonaventura, offrirà una testimonianza dal vivo dei suoni e dei motivi che percorrono alcuni testi della Meglio gioventù, poi rovesciati nella riscrittura in nero della Nuova gioventù, con cui Pasolini ritornò nel 1974 al suo lontano tirocinio friulano e lo rovesciò nella metafora di una finale disillusione. Riprova –sottolineano i curatori di questo variegato percorso pasoliniano- della persistenza in Pasolini del suo friulano, quasi “voce carsica della memoria personale e insieme cartina di tornasole, un tempo fonte di suoni da origine del mondo e infine idioma antilirico di un Friuli spento e definitivamente profanato”.