Scuola: sulla tomba di Pasolini. Basta gite a Parigi: andiamo a Casarsa!

Basta gite a Parigi: andiamo a Casarsa!

di Alex Corlazzoli

http://www.ilfattoquotidiano.it – 4 novembre 2013

Con l’occasione della ricorrenza della morte di Pasolini, Alex Corlazzoli, scrittore e maestro, riflette sul lascito letterario e civile dell’opera pasoliniana e lancia un appello perché essa diventi patrimonio condiviso, già a partire dalle aule scolastiche.
Cimitero di Casarsa: tomba di Pasolini e della madre Susanna
Cimitero di Casarsa: tomba di Pasolini e della madre Susanna

Sabato 2 novembre sono stato sulla tomba dimenticata di Pier Paolo Pasolini. Ero a Pordenone e l’amico regista Ivan Vadori mi ha invitato a Casarsa della Delizia,il minuscolo paese del Friuli Venezia Giulia dove Pasolini riposa, nell’oblio dei tanti, accanto alla mamma, la maestra Susanna Colussi.
Sabato era il giorno dell’anniversario della sua morte, ma al cimitero di Casarsa ho trovato quasi nessuno che facesse memoria. Al mattino i responsabili del Centro Studi di Casarsa e il sindaco hanno reso omaggio al maestro con un momento di silenzioso raccoglimento.
Sulla tomba, una semplice lastra di granito con inciso il nome e l’anno di nascita e morte, un mazzo di margherite della Provincia, un vaso di ciclamini e due rose, una gialla e una rossa. Forse, voleva così il maestro. Dopo una vita travagliata e appassionata, voleva continuare a “vivere” senza troppi riflettori in quel “vecchio borgo … grigio e immerso nella più sorda penombra di pioggia, popolato a stante da antiquate figure di contadini e intronato dal suono senza tempo della campana”.
Ma noi non possiamo dimenticare Pasolini. Davanti alla sua tomba mi sono chiesto: quanti libri ti hanno fatto leggere a scuola di Pasolini? Chi te l’ha fatto conoscere? Perché nelle nostre scuole, magari anche già alla primaria o alla secondaria di primo grado, non si legge Pasolini? Come mai i nostri ragazzi non lo conoscono? Nessuno a scuola mi aveva parlato di Pasolini. Alle medie la solita stanca narrativa per ragazzi. Alle superiori I promessi sposi, Leonardo Sciascia ma Pasolini, no.
Forse resta un autore troppo scomodo? Eppure mi piacerebbe un giorno entrare in una classe delle medie (o anche una quinta della primaria) e iniziare la lezione leggendo ad alta voce le pagine di L’odore dell’India, nato da un viaggio del 1961 con Alberto Moravia ed Elsa Morante oppure alle superiori discutere con i giovani di Ragazzi di vita, proprio in questi giorni in cui si parla tanto di adolescenti del sottoproletariato romano che vendono il loro corpo. Forse l’Italia non è cambiata più di tanto.
Dovremmo portare i nostri ragazzi a Casarsa,“costringere” le istituzioni a far vivere ancor più il
Centro a lui dedicato (aperto solo il pomeriggio dal lunedì al venerdì, immagino con grandi sforzi), realizzato nella casa materna ove ha trascorso le sue estati e il periodo della guerra.
A chi fa l’insegnante o a chi lo vuol fare farà bene passare a Versuta, la piccola frazione di Casarsa dove la madre e Pasolini, scampati ai bombardamenti dell’autunno del 1944, trovarono rifugio in una specie di granaio che il maestro chiamava “rifugio per i libri”: “A Versuta – scriveva Pasolini – c’erano una ventina di ragazzi che non potevano a causa dei pericoli frequentare la scuola di San Giovanni: io e mia madre divenimmo i loro maestri”.
Forse dovremmo iniziare a fare gite non solo a Parigi e a Praga ma anche a Casarsa e Versuta, a Longarone ed Erto, a Barbiana e Marzabotto. Perché la memoria in Italia non duri quanto un orgasmo.

[info_box title=”Alex Corlazzoli” image=”” animate=””](Crema 1975) è maestro, giornalista e scrittore. Ha operato come volontario in carcere per dieci anni e ha fondato il giornale «Uomini Liberi». Nel 2008 ha creato l’associazione L’Aquilone, che si occupa di integrazione di migranti. Ha lavorato a «La Provincia» di Cremona e scritto per le riviste «Diario della Settimana» e «Avvenimenti». Oggi collabora con «Altreconomia», «Che futuro!» e «il Fatto Quotidiano», dove tiene anche un blog. Inoltre, cura la rubrica L’intervallo su Radio Popolare. Ha scritto i libri Ragazzi di Paolo (Ega, 2002), Riprendiamoci la scuola (Altreconomia, 2011), L’eredità (Altreconomia, 2012), La scuola che resiste (Chiarelettere, 2012) e Tutti in classe (Einaudi, 2013). [/info_box]