Pasolini in Slovenia. Le riflessioni di Sebastijan Horvat, regista di “Teorema”

Il 10 marzo 2017 è in programma al Teatro Stabile Sloveno di Trieste  la prima assoluta di Teorema, adattamento e trasposizione teatrale dal romanzo e dal film omonimi di Pasolini. Prima dell’apertura del sipario, spiega le intenzioni del lavoro il regista sloveno Sebastijan Horvat, che non manca di sottolineare il crescente interesse  per il poeta delle Ceneri in Slovenia, dove egli pare l’autore più congeniale per l’interpretazione della crisi, economica, politica  e valoriale, del nostro tempo. Le considerazione di Horvat sono raccolte per la testata del “Gazzettino” dal giornalista Dejan Bozovic. 

Pasolini guida per la Slovenia in crisi
«Lungimirante sui fascismi dell’Europa, fa riflettere sulla povertà diffusa e il consumismo»
di Dejan Bozovic 

“Il Gazzettino” – 10 marzo 2017

"Teorema" al Teatro Stabile Sloveno. Foto di Peter Uhan
“Teorema” al Teatro Stabile Sloveno. Foto di Peter Uhan

«Pasolini non sarebbe contento di vivere nell’Europa odierna, in cui ci sentiamo a disagio pure io e tutti gli intellettuali che conosco. La sua lotta contro il fascismo a molti all’epoca sembrava del tutto obsoleta, ma la situazione in cui si trova il vecchio continente attualmente dimostra quanto fossero lungimiranti i suoi profetici avvertimenti. L’Ungheria di Orbàn, gli attacchi razzisti alle case dei profughi in Inghilterra, la popolarità del Fronte Nazionale in Francia o dei nazionaldemocratici in Germania, sono solo i più evidenti tra tanti fenomeni che illustrano perfettamente quello che intendo dire».
Con pacata risolutezza, il regista sloveno Sebastijan Horvat spiega così il rinnovato interesse nel suo  Paese per il pensiero di Pier Paolo Pasolini. «Il principio del suo rinascimento da noi coincide con l’inizio del declino economico della Slovenia, dove non ci sono mai stati tanti bambini affamati come oggi. – continua Horvat – Le riflessioni di Pasolini sulla lotta di classe, sulla ingiusta distribuzione della ricchezza, sui pericoli dell’insensato consumismo ci riguardano strettamente. Da un decennio circa le sue opere o i lavori ispirati da esse sono diventate una costante nell’editoria, nelle mostre cinematografiche, nelle gallerie e nei teatri».
Nei giorni scorsi, nella sede dell’Istituto italiano di cultura a Lubiana, è stata inaugurata la mostra Pasolini a fumetti in cui sono esposti i disegni originali realizzati dal noto fumettista e musicista pordenonese Davide Toffolo, per il libro concepito come un dialogo immaginario tra gli alter ego fumettistici dell’autore stesso e di Pasolini, le cui risposte derivano dai suoi diversi saggi e discorsi.
Oggi invece, al Teatro Stabile Sloveno di Trieste – che di recente ha già proposto due spettacoli pasoliniani, Porcile e Amado mio – debutterà in prima assoluta la trasposizione teatrale del romanzo e del film Teorema, per il quale Milan Markovic Matthis firma l’adattamento e Sebastijan Horvat la messa in scena.
«Anche con Teorema Pasolini vuole provocare un panico morale, lo spaesamento etico. – dice il regista – Noi abbiamo deciso di esplorare e inquadrare la differenza tra la borghesia degli anni ‘60 e quella contemporanea. Entrambe sono inconsce del nonsenso, della snaturalezza delle proprie posizioni.
Con l’arrivo dell’Ospite, delineato come una specie di Cristo rosso che porta e diffonde l’amore divino, la prima sembra destarsi, scuotersi e avviarsi alla ricerca dei valori autentici. Oggi, però, questo non sarebbe possibile. Il consumismo ha prevalso e il riscatto si tenta tramite la beneficenza che dovrebbe placare ogni titubanza introspettiva. Avendo deciso di rappresentare questi due paradigmi, abbiamo ottenuto due “Teoremi”: il primo sulla destrutturazione e il secondo sulla costituzione della famiglia borghese».