L’artista Sergio Tramonti ricorda Pasolini, di Carmela Moretti

La testimonianza del pittore e costumista Sergio Tremonti, che per Pasolini interpretò il fratello di Medea nel film omonimo del 1969, accanto a Maria Callas.

di Carmela Moretti

www.dabitonto.com – 3 novembre 2014

Tra i tanti che si ricordano di Pasolini, c’è l’attore, scenografo e pittore Sergio Tramonti, che proprio con il film Medea di Pier Paolo Pasolini ha iniziato la sua carriera, vestendo i panni del fratello dell’eroina greca, accanto a Maria Callas.

Com’è avvenuto il suo incontro con Pasolini?
L’ho conosciuto attraverso Elsa  Morante, in una maniera molto particolare. Lui era in clinica e stava facendo una cura, perché era molto stanco e stressato. Ed Elsa mi presentò -io all’epoca ero un ragazzo e lavoravo in teatro con Carlo Cecchi- e chiese a Pasolini di farmi fare un ruolo nella  Medea  che stava preparando. Lui mi propose la parte dell’argonauta. Io non sapevo nemmeno cosa fosse un argonauta e non me ne importava. Ero un ragazzo frivolissimo e non ero assolutamente interessato al cinema e alla letteratura, a malapena sapevo chi fosse Pasolini. Però, avevo anche la necessità di guadagnare soldi e quindi accettai quella proposta con molto piacere.

Poi, quando c’è stato il passaggio dal ruolo di argonauta a quello del fratello di Medea?
Pasolini andò in Turchia e cercava un attore proprio per il ruolo del giovane principe, il fratello di Medea. Lo cercava tra i ragazzi turchi. Ricordo che fece tantissimi provini, ma quest’attore non venne fuori. Allora si ricordò di me e, invece di farmi fare la parte generica dell’argonauta, mi diede questo ruolo. Ed è stata una scelta davvero curiosa perché, vedendo il film, c’è un’inquadratura in cui io e Maria Callas sembriamo davvero parenti. Per me è stato un enorme colpo di fortuna, subito dopo ho girato Indagine di Petri e ho continuato a lavorare per il cinema.

Sergio Tramonti e Maria Callas in "Medea"
Sergio Tramonti e Maria Callas in “Medea”

Com’era Pasolini sul set?
Per quel che mi riguarda, era molto contento di me. Non sono un attore in quel film, ma sono una presenza e questo lui me lo riconosceva. In generale, era un regista molto particolare. Quando vedeva una cosa che lo affascinava, non diceva niente. Prendeva la macchina da presa, andava via e girava per conto suo alcune parti, che poi inseriva nel montaggio e difatti sono di una straordinaria bellezza. Il direttore della fotografia in questo film è Ennio Guarnieri, che ovviamente gli dava la possibilità di fare anche questo, cioè di dare la sua impronta al film.

A livello umano, invece, che cosa le ha donato l’incontro con questa grande personalità?
Con Pier Paolo siamo sempre rimasti amici, come si può essere amici di uno come lui. Era di pochissime parole e sempre in fuga verso altre cose. Era altrove, ma affettuosissimo e rispettoso con tutti. Io, poi, ho avuto la fortuna di conoscerlo attraverso la mediazione della poetessa Morante, di cui egli aveva una grande soggezione. Tra l’altro, Elsa ha curato le musiche della Medea.

Ha qualche curiosità da raccontarci?
Pasolini adorava tutta la pittura, in particolar modo quella rinascimentale. Sai, ha anche dipinto cose bellissime, apparentemente naif ma di grande inventiva. Usava tecniche particolare come il carboncino, le tempere, le terre. Mi ricordo un quadro, in cui aveva usato il tuorlo di un uovo per disegnare un sole dietro alcuni personaggi.

[info_box title=”Sergio Tramonti” image=”” animate=””]pittore, scenografo e costumista, nasce a Piangipane (Ravenna). Nel 1968 debutta, anche come attore, con Carlo Cecchi, nel Woyzeck di Büchner, è il fratello di Medea nell’omonimo film di Pier Paolo Pasolini con Maria Callas e lo studente Antonio Pace in Indagine su un cittadino al di sopra di ogni sospetto di Elio Petri. Parallelamente prosegue l’attività di scenografo in numerosi spettacoli di prosa e lirica, con registi quali Carlo Cecchi, Franco Enriquez, Ugo Gregoretti, Armando Pugliese, Gigi Dall’Aglio, Giampiero Solari e con Mario Martone, con cui realizza Così fan tutte al Teatro Comunale di Ferrara diretta da Claudio Abbado, Lulu al Teatro Massimo di Palermo diretta da Stefan Anton Reck, Don Giovanni diretto da Gabriele Ferro e Le nozze di Figaro dirette da Jeffrey Tate al San Carlo di Napoli; Matilde di ShabranTorvaldo e Dorliska al Rossini Opera Festival di Pesaro; Curlew River con la regia di Andrea De Rosa al Teatro Comunale di Trento. Nel 2007  ha realizzato scene e costumi per Antigone di Ivan Fedele che ha inaugurato il Maggio Musicale Fiorentino.  Nel 2004 al Covent Garden firma le scene di Un Ballo in maschera diretto da Antonio Pappano. Nel cinema ha partecipato, anche come attore oltre che come scenografo, a L’Odore del sangue, con la regia di Martone. [/info_box]