Il Parco PPP di Ostia, nel panorama italiano dei luoghi dedicati agli scrittori

Un viaggio nei luoghi dedicati ai grandi scrittori che hanno onorato la letteratura italiana. Tra questi luoghi, cari a chi ama un modo diverso di fare turismo, anche il Parco di Ostia dove la vita di Pier Paolo Pasolini fu tragicamente spezzata nel 1975.

 

www.agi.it / 18 dicembre 2013

Rivivere le sensazioni e rivedere panorami, ruderi, palazzi, suoni di un’opera letteraria letta sui banchi di scuola o riscoperta dopo anni. L’opportunità di una vacanza diversa la offrono i Parchi Letterari, percorsi ed itinerari che si snodano nei luoghi di vita e di ispirazione dei grandi scrittori di tutti i tempi. La proposta intende far rivivere attraverso percorsi sensoriali il ricordo di molti autori e di far provare, gustare, sentire, toccare ed osservare tutto ciò che ha portato un artista a scrivere grandi pagine della letteratura. Un Parco Letterario è fatto di accoglienza, di visite guidate, di eventi spettacolarizzati, e prevede attività enogastronomiche e di artigianato.

Villa_Ada_(Roma)

Si può partire dal Parco Carlo Levi, ad Aliano (Mt): rivivendo emotivamente luoghi ed eventi descritti in Cristo si è fermato a Eboli, si coglie nell’opera di Levi il sentimento poetico e il suo profondo amore per la terra lucana e la sua gente. Aliano, con le sue case dalle magiche facciate dalle cui piccole finestre, occhi stregati che sormontano archi immensi come bocche, si spazia sull’infinita distesa delle argille aride, ondulanti nel sole a perdita d’occhio. E’ un esempio di recupero e conservazione ambientale. Il silenzio delle montagne, la solitudine dei paesi arroccati sui monti, le infinite distese di argilla, i fiumi lenti e sornioni della valle dell’Agri e del Sauro ed ancora le leggende dei briganti, delle fate, dei lupi mannari e delle streghe sono tutti elementi che raccontano e suscitano nel visitatore le stesse emozioni di meraviglia e stupore provate da Levi all’inizio del suo confino. Durante il periodo natalizio, tutti i giorni dalle ore 16.00 alle ore 19.00, i turisti potranno ammirare il Presepe dell’artista grassanese Franco Artese. Da non perdere il presepe vivente nel grazioso centro storico sui calanchi.

Sempre in Basilicata, il Parco Albino Pierro, a Tursi (Mt), un incredibile esempio di architettura spontanea ricca di volte, vicoli, grotte e scale, tra cui le “petrizze”, una ripida strada realizzata nel ‘600 da Carlo Doria con lo stesso numero di gradini di quel Palazzo Doria che a Genova venne in seguito chiamato Palazzo Tursi. In alto domina il rione della Rabatana (dal saraceno Rabat), circondato dai burroni, le “Jaramme” cantate dal poeta. Sede del Parco è la casa di Albino Pierro (‘u paazze), da cui si gode di una suggestiva vista sui calanchi verso il Santuario di Anglona, sorto sulle rovine della colonia greca di Pandosia. Da non perdere il presepe vivente nel grazioso centro storico sui calanchi.

In Abruzzo il Parco Letterario Gabriele d’Annunzio, ad Anversa degli Abruzzi, un antico abitato adagiato su uno sperone roccioso, a 660 metri d’altitudine, che domina l’ultimo tratto delle suggestive Gole del Sagittario, oggi Riserva Naturale del WWF. Attraversata dalla tortuosa strada che costituisce la cerniera naturale tra la Valle Peligna e la valle superiore del Sagittario, Anversa fu scelta da Gabriele d’Annunzio per l’ambientazione de La fiaccola sotto il moggio. Da sempre luogo di richiamo di letterati, botanici, artisti e viaggiatori, il paese ha fornito l’ispirazione anche a Maurits Escher che dal piccolo nucleo di Castrovalva, antichissimo borgo a 820 metri di quota, ammirava il paesaggio delle Gole fino a Cocullo, il paese cui, secondo la leggenda, San Domenico donò un proprio dente facendo scaturire nella popolazione una fede che andò a soppiantare il culto pagano della dea Angizia, protettrice dai veleni, tra cui quello dei serpenti. Da vedere sotto Natale il Presepe vivente alla quale prendono parte molti abitanti di Anversa e dintorni  (sabato 28 dicembre dalle ore 19,00 alle ore 21,00).

Spostandosi in Sicilia, si può scoprire il Parco Letterario Giovanni Verga, a Vizzini: un incredibile percorso lungo luoghi esistenti e viventi, capaci di rendere il viaggiatore protagonista incredulo di Mastro Don Gesualdo, di Jeli il pastore e di Cavalleria Rusticana, da cui Mascagni si ispirò per il suo capolavoro musicale. Un recupero di sapori meravigliosi e memorie che spalanca violentemente antichi panorami e getta un ponte tra natura e cultura. Il linguaggio del Verga lo si può assaporare nella sua drammatica realtà con una passeggiata nel suo mondo fatto di viuzze suggestive e paesaggi coinvolgenti. Il Palazzo Trao di Mastro Don Gesualdo, la Canziria di Cavalleria Rusticana, le fotografie scattate dallo stesso Verga che ritraggono i personaggi e i luoghi da lui raccontati, ci aprono la strada per Catania, l’Etna, Acitrezza e Taormina, perla del Mediterraneo, da cui Dumas, Maupassant e Lawrence furono ammaliati.

In Piemonte vi e’ invece il Parco dedicato a Franco Antonicelli a Villa Cernigliaro (Sordevolo). Immersa in una natura integra e ricca di parchi naturali, santuari religiosi e mete escursionistiche facilmente raggiungibili, la Villa è oggi dimora storica ed ospita numerose manifestazioni di alta cultura. Fu per merito di Franco Antonicelli, scrittore e uomo politico, che qui si costituì il collettivo spirituale e morale composto nel 1928, tra gli altri, da Augusto Monti, Leone Ginzburg, Norberto Bobbio, Cesare Pavese e lo stesso Antonicelli, con amici quali Benedetto Croce e Einaudi. Un buon ritiro dei maggiori intellettuali italiani dell’inizio del ‘900, che il Parco Letterario celebra e valorizza facendo conoscere anche il contesto territoriale in cui è immerso.

In Veneto si trovano i Parchi Letterari Francesco Petrarca. Fonte d’ispirazione per generazioni di importanti scrittori, poeti ed artisti, la quieta ed incantevole bellezza dei Colli Euganei costituisce ancora oggi una delle principali seduzioni della provincia di Padova. Dall’amor cortese dei trovatori provenzali, cantori della bellezza femminile, e del loro ospite Azzo VI d’Este, all’atmosfera decadente di Bruce Chatwin, insieme a Shelley, Byron e Foscolo, si scoprono luoghi che ispirarono pagine ineguagliabili dei classici più amati e di poeti e scrittori romantici. Colori, sapori e profumi unici introducono ad oasi ambientali, antiche abbazie, castelli, ville, ritiri campestri e altre tappe eccellenti come la casa di Francesco Petrarca ad Arquà, ultima amatissima dimora del Poeta, le terme già cantate da Claudiano nel IV sec e la Villa dei Vescovi ammirata da Dino Buzzati.

In Toscana, il Parco Giosuè Carducci, a Castagneto Carducci: “Quel tratto della Maremma che va da Cecina a San Vincenzo, è il cerchio della mia fanciullezza .. Ivi vissi, o, per meglio dire, errai, dal 1838 all’Aprile del 1849”. Le dolci colline, la Strada del Vino, i boschi, gli uliveti, le pinete ombrose, il canto delle cicale, le ampie spiagge su un mare cristallino, i castelli dei Della Gherardesca: è questo lo scenario che caratterizza i borghi storici intorno a Castagneto Carducci, Bolgheri e Donoratico. Un ambiente preservato ove Carducci riconosceva l’essenza della natura fiera e cortese lungo il viale di cipressi più famoso d’Italia.

monumento ppp ostia

Nel Lazio, il Parco Pier Paolo Pasolini, ad Ostia: il sito, dove venne realizzato dallo scultore Mario Rosati un monumento a ricordo del tragico evento che spezzò la vita dello scrittore e poeta, si trova in un territorio ampio e ricco di contraddizioni. Quell’opera che negli anni divenne il simbolo di un’area lasciata nel più completo abbandono, è oggi al centro di un’oasi naturale protetta di interesse internazionale (CHM-Lipu). Partendo dall’Idroscalo si attraversa la Riserva Naturale Statale del Litorale Romano e ci si trova al centro di realtà storiche, architettoniche ed ambientali uniche come Ostia Antica, la foce del Tevere, il borgo papale medioevale di Gregoriopoli, i villini liberty e il razionalismo di Adalberto Libera. Il Parco si muove con proposte che assecondano, evidenziano, promuovono e denunciano le realtà ambientali e sociali della periferia urbana, utilizzando l’abbondante letteratura che le riguarda e di cui Pasolini è stato impareggiabile autore.

In Campania si può visitare il Parco Francesco De Sanctis: Lacedonia, Bisaccia, Calitri, Andretta, Guardia Lombardi, Morra De Sanctis e S. Angelo dei Lombardi sono tra i luoghi dell’Irpinia descritta in Un viaggio elettorale ( il famoso reportage ispirato al viaggio nel collegio elettorale di Lacedonia, compiuto da De Sanctis per sostenere la propria candidatura alle elezioni politiche del 1874/75) e nel libro di memorie, rimasto incompiuto e pubblicato postumo, La giovinezza. Il paesaggio irpino che accompagnò l’infanzia e la fanciullezza di De Sanctis fu tutt’uno con l’ambiente familiare e paesano che lasciò così viva traccia di sé nella memoria di lui, perpetuamente esule: “(…) Non ci è quasi casa, che non abbia il suo bello sguardo, e non c’è quasi alcun morrese, che non possa dire: io posseggo con l’occhio vasti spazii di terra”.

In Sicilia, l’omaggio a Salvatore Quasimodo. Entrare a contatto con la lirica quasimodiana significa scoprire le radici del poeta, di quel mondo mitico in cui vibra il segreto di una parentela misteriosa, affascinante, crudele e vivificante, tra l’uomo, i miti greci ed il fascino della terra di Sicilia che lui stesso definì  terra impareggiabile. Partendo dalla Casa Natale di Quasimodo nel cuore del centro storico di Modica (Patrimonio Unesco), sotto la rupe del Castello dei Conti, accanto al duomo barocco di San Giorgio e di fronte all’antico quartiere ebraico di Cartellone, si apre un percorso scenograficamente articolato che consente una virtuale immersione nella poesia. Dal barocco del Val di Noto e Modica, alla valle fluviale di Cava Ispica e Scicli, qui, storia, natura e archeologia convivono in un paesaggio energico ed emotivo.

Infine, l’itinerario porta in Sardegna, per ricordare Grazia Deledda. Canne al vento, il romanzo che più di tutti ha contribuito all’assegnazione alla Deledda del Premio Nobel per la letteratura nel 1926, sembra rivivere negli scorci dell’antica Galte, nei suoi colori, nei suoi sapori, nei siti archeologici e nelle suggestioni dei panorami del Monte Tuttavista e del Golfo di Orosei. Una semplice passeggiata finisce col trasformarsi in una caccia ai tanti tesori di un paese incantato ricco di antiche case restaurate e aperte ai visitatori che vi scoprono i verdi cortili e i tanti oggetti di uso quotidiano, testimonianze ancora vive nella memoria. Tra la Cattedrale pisana e San Pietro, la casa delle dame Pintor, l’orto di Efix e gli eleganti palazzetti di quella nobiltà rurale decaduta ispiratrice della Deledda, a Galtellì accade ancora spesso di imbattersi in esibizioni quasi spontanee de’ Sos Tenores – Canto a Tenore -, un’arte senza tempo riconosciuta dall’Unesco “Patrimonio immateriale dell’Umanità”.