“Foucault oltre Foucault” di Sandro Chignola, con un retropensiero a PPP

Ricorre nel 2014 il trentennale della morte di Michel Foucault, grande filosofo francese scomparso il 25 giugno 1984. Celebre e anticipatore nel 1979  il suo corso al Collège de France, dove egli sottopose ad un’analisi stringente la teoria neoliberale, la quale, sotto la pretesa di liberare completamente gli uomini,  impone in realtà un modo di vivere interamente guidato dall’interesse e dal calcolo economici. Per Foucault, il mercato non è affatto un meccanismo naturale, ma un “dispositivo”, una “disciplina”, una “tecnica di governo e di controllo”, come la prigione o l’ospedale psichiatrico. Il neoliberismo in pratica costruisce l’ Homo economicus nella stessa maniera in cui l’ospedale costruisce il folle.  Fu tuttavia solo nel 2004 che il corso del 1979 diventò un libro, Nascita della biopolitica, che oggi è considerato una pietra miliare della riflessione contemporanea. Del resto, il pensiero foucaultiano oltrepassa gli stretti confini disciplinari della filosofia. Concetti come “biopolitica”, “controllo”, “dispositivo”, “norme” o “preoccupazione di sé” sono entrati nel lessico e nella pratica correnti delle ricerche in campo storico, sociologico, economico, geografico. “Le siècle sera deleuzien”,  Foucault aveva scritto con savoir faire a proposito dell’amico-rivale Deleuze. Sembra invece che il nostro secolo sarà soprattutto foucaultiano, dati gli innumerevoli riverberi di quel pensiero critico negli studi contemporanei e, pur nella differenza di punti di partenza, procedure argomentative  e mezzi espressivi, nei tangenziali incroci con il percorso di alcuni artisti altrettanto radicali, come è il caso di Pasolini.

Tra tante iniziative foucaultiane, un raffronto tra il pensatore francese e l’intellettuale italiano sarà infatti al centro dell’indagine nell’imminente convegno di studi organizzato il 7 e l’8 novembre a Casarsa della Delizia (Pn) dal locale Centro Studi Pasolini. Intanto cresce anche in Italia la bibliografia critica su Foucault, cui di recente si è aggiunto il saggio Foucault oltre Foucault. Una politica della filosofia di Sandro Chignola, edito nella collana Labirinti dell’editore DeriveApprodi, attiva a Roma dal 1998. Per gentile concessione della casa editrice, pubblichiamo qui una scheda del libro, insieme ad una breve biografia dell’autore, professore di Filosofia politica all’Università di Padova.

"Foucault oltre Foucault". Copertina
“Foucault oltre Foucault”. Copertina

 www.deriveapprodi.org

Studiare Michel Foucault nei suoi testi non significa riassegnarlo alla filosofia. Significa piuttosto ripensare la stessa filosofia, la consistenza e la pretesa autonomia dei suoi archivi, i limiti entro i quali essa si è perimetrata in quanto sapere universitario, per provare a metterli in crisi. Fare questo non significa però, certo, abbandonare la filosofia. Ciò che si rende così disponibile, al contrario, è un movimento di andata e ritorno tra il suo interno e il suo esterno; un esterno fatto di processi, pratiche, conflitti, sui quali si misurano, qualora la filosofia sappia raccoglierne la sfida, il suo passo e la sua capacità di tenuta. Foucault, in questa prospettiva, può essere studiato come filosofo e contemporaneamente come destabilizzatore radicale dello statuto della filosofia come sapere. Egli ci offre un esempio, uno dei più radicali, di un’autentica politica della filosofia. Una politica della filosofia in grado di spezzare l’inerzia di una tradizione, quella della filosofia politica in particolare, e la separazione tra prassi e teoria.

 [info_box title=”Sandro Chignola” image=”” animate=””]professore ordinario di Filosofia politica presso l’Università di Padova e Visiting Professor presso la Universidad Nacional de San Martin (UNSAM) di Buenos Aires, fa parte del comitato scientifico di diverse riviste in Italia e all’estero. Scrive sulle pagine culturali de «il manifesto». I suoi ultimi libri sono Storia concettuale e filosofia politica (Angeli, 2008); Il tempo rovesciato. La Restaurazione e il governo della democrazia (Il Mulino, 2011); Il diritto del comune. Crisi della sovranità, proprietà e nuovi poteri costituenti (ombre corte, 2012).[/info_box]