Cinque ruoli di culto per Anna Magnani, la Mamma Roma di Pasolini

Per l’anniversario della morte di Anna Magnani, avvenuta a Roma  il 26 settembre 1973, Verdiana Paolucci, giovane appassionata di cinema, ne ripercorre la carriera attraverso la figura di cinque personaggi cui la grande attrice ha dato corpo, voce  e anima con indimenticabili interpretazioni cinematografiche.

Anna Magnani: i suoi ruoli cult
di Verdiana Paolucci

www.filmforlife.org – 26 settembre 2017

Attrice simbolo del cinema italiano, nonché maggiore esponente della romanità cinematografica del ventesimo secolo, Anna Magnani è stata un’interprete indimenticabile e ancora oggi celebrata e ricordata. Non si esagera quando la si considera una delle attrici più brave della storia del cinema. Si è imposta sul grande schermo grazie alle sue eccezionali doti drammatiche, mostrando di essere anche un’eccellente ugola canora. Il successo sicuramente è arrivato con il film capolavoro del neorealismo, Roma città aperta. Con il ruolo di Pina, Anna Magnani è la protagonista di una delle scene entrate a far parte della storia del cinema. Oltre al film di Rossellini, ripercorriamo la sua carriera attraverso altri ruoli cult.

Pina
La “sora” Pina è una vedova madre di un bambino e in procinto di sposarsi con Francesco, tipografo antifascista. Nella Roma della Seconda Guerra Mondiale, tra la resistenza capitolina e le retate tedesche che avanzano, Anna Magnani regala a Roma città aperta [regia di Roberto Rossellini, 1945] una delle sequenze cardine della storia del cinema (non solo neorealista), entrata a far parte dell’immaginario collettivo. Cercando di raggiungere l’amato Francesco, arrestato dai tedeschi, Pina cade sotto gli spari dei mitra.

Elide
Elide è una fruttivendola che, insieme ad altri compratori e acquirenti, anima la celebre piazza romana di Campo de’ fiori [regia di Mario Bonnard, 1943]. L’intero film è lo specchio di un periodo di pace – nonostante il film sia stato girato in epoca di guerra – in cui l’interpretazione spontanea di Anna Magnani, contornata da grida e battibecchi tra il suo personaggio e i vicini di banco del mercato, fa da sottofondo sonoro alla storia.

Anna Magnani con la statuetta dell'Oscar (1956) per "La rosa tatuata"
Anna Magnani con la statuetta dell’Oscar (1956) per “La rosa tatuata”

Serafina delle Rose
Oscar alla migliore attrice per Anna Magnani che ne La rosa tatuata [regia di Daniel Mann, 1955] interpreta la parte di Serafina delle Rose. La donna, devota e fedele al marito spacciatore, scopre il passato che l’uomo le ha tenuto nascosto. Con la morte di quest’ultimo, Serafina si chiude nel dolore e le diventa difficile rifarsi una vita e allo stesso tempo difendere l’onore del marito defunto. Un’interpretazione struggente, degna dei ruoli drammatici a cui la Magnani sembra affezionata.

Maddalena Cecconi
L’infinito e struggente amore di una madre per una figlia: in Bellissima  [regia di Luchino Visconti, 1951], Anna Magnani è Maddalena Cecconi, mamma della piccola Maria, per cui sogna un’ascesa sociale e la vincita in un concorso di bellezza. Maddalena è la classica romana caciarona, spesso vittima di derisione per via delle sue movenze e del suo narcisismo, al contrario della figlioletta Maria, timida e impacciata. Un sogno all’italiana rappresentato nel suo più brutale realismo, e anche qui la Magnani ha un ruolo da quasi Oscar.

Anna Magnani in "Mamma Roma" (1962)
Anna Magnani in “Mamma Roma” (1962)

Roma Garofolo
Uno dei film più celebri di Anna Magnani è senza dubbio Mamma Roma di Pier Paolo Pasolini [1962]. La pellicola, ispirata a un reale fatto di cronaca, vede l’attrice nei panni di una prostituta decisa a cambiar vita sia per se stessa che per il figlio Ettore. Tra le tematiche sociali e la voglia di riscatto da una vita disagiata, viene messo in risalto il rapporto madre/figlio: Roma Garofolo nutre per Ettore un amore sconfinato e desidera per lui un’esistenza lontana dagli spacci e dalla malavita romana. Sfortunatamente i suoi buoni propositi non andranno a buon fine. Cult l’ultima scena con l’inquadratura sulla cupola di San Giovanni Bosco.

[info_box title=”Verdiana Paolucci” image=”” animate=””]linguista, aspirante giornalista, amante del cinema, malata di serie tv, in particolare dei crime polizieschi.[/info_box]