Anniversari. I Beatles in Italia nel 1965 e le reazioni, compresa quella di PPP

Il 27 giugno 2017 cadeva l’anniversario del concerto dei Beatles tenuto a Roma nel 1965 al Teatro Adriano, a pochi giorni di distanza da quello milanese del 24 giugno. Per l’occasione il giovane beatlesiano Alessio Bardelli ricostruisce a posteriori quel leggendario avvenimento musicale, che fu accolto con contrastanti reazioni, tra l’isteria dei fan giovani, l’indifferenza della stampa e la perplessità di molto intellettuali, tra i quali anche Pasolini.  

I Beatles a Roma: il racconto di chi non c’era ma avrebbe voluto esserci
di  Alessio Bardelli

www.spettakolo.it  –  27 giugno 2017

[…]. Oggi è l’anniversario dei Fab Four a Roma: due giorni di concerti al Teatro Adriano, il 27 e il 28 giugno 1965. Visto che sono nato oltre 20 anni dopo, quindi per ovvie ragioni non potevo esserci, provo a ricostruire l’atmosfera di quei giorni.
L’incursione dei Beatles in Italia è stato sicuramente un evento: furono accolti con entusiasmo ed euforia. Un evento però che ha diviso: i giovani (ma non tutti) vedevano nei Beatles valori nuovi, di libertà, spensieratezza, gioia di vivere e dinamismo. Erano i figli del benessere generato dal boom economico. Per il mondo benpensante degli adulti, invece, quei “zazzeruti capelloni” venivano visti male, persino da quegli adulti che canticchiavano le loro canzoni. Anche un intellettuale come Pier Paolo Pasolini fu critico a riguardo: «Non mi so spiegare il successo dei Beatles. Questi quattro giovani completamente privi di fascino che suonano una musica bellina». La stampa non fu mai dalla loro parte, almeno fino al 1965. Non a caso I clowns della regina sarà il titolo di un editoriale sull’”Espresso” di Furio Colombo che li giudica con superiorità. “La Stampa” il 28 giugno intitolerà Il pubblico romano indifferente ai Beatles. «Tiepida l’accoglienza dei Romani», titolava invece il “Corriere” del 28 giugno.

I Beatles a Roma. Foto d'archivio
I Beatles a Roma. Foto d’archivio

C’è da dire che è una giornata molto calda. Anche il prezzo non basso del biglietto non ha incoraggiato una grande affluenza: variavano dalle tre alle cinquemila lire per lo spettacolo pomeridiano e da cinque a settemila lire per quello serale. Senza dimenticare che non si trattava di un concerto unico, ma di quattro show distribuiti su due giorni. Vero è che comunque nei concerti pomeridiani non si registrò il tutto esaurito. Vero è che però la stampa dell’epoca, oltre alla borghesia benpensante e non solo, guardava male quei quattro “giovani ricchi e capelloni”, insieme al pubblico di giovani spensierati e immorali, ribelli che andavano a vederli.
In quei due giorni il gruppo suonò due volte al giorno al Teatro Adriano, alle 16.30 e alle 21.30. Non ci sono immagini ufficiali, ma solo brevi filmati di repertorio: pare la RAI abbia ammesso di aver registrato per intero uno dei quattro concerti, ma ancora non è stato reso pubblico, e non sappiamo se sia vero. Probabilmente è soltanto una boutade. Fatto sta che Leo Wächter, l’impresario che ingaggiò i Beatles per la tournée italiana, propose alla Rai la ripresa dei concerti, ma un dirigente di Viale Mazzini gli rispose testualmente: «Grazie, ma non ci interessa: di questi Beatles tra qualche mese non si ricorderà più nessuno».
Alle quattro e mezza del 26 giugno iniziarono a salire sul palco i cosiddetti gruppi di supporto, Peppino Di Capri, Fausto Leali, i New Dada e altri. Dopo arrivano i Beatles: erano vestiti di nero, dalla testa ai piedi, camicie escluse. Paul saluta il pubblico con un «ciao, Roma!». Attaccano subito con Twist and shout, e iniziano le grida delle ragazzine. Molti tra il pubblico sentiranno solo quelle. Sono scene di isteria collettiva: ragazzi e ragazze che ballano infuriati, strappandosi le camicie, piangendo, urlando, gridando, fischiando, battendo le mani. Ci sono persone che svengono e vengono portate via. E così accadrà il secondo giorno: il biglietto venne abbassato da settemila a duemila lire per far venire ancora più pubblico. Il suono degli strumenti rimase un sottofondo. All’interno del teatro il chiasso fu assordante: insieme alle grida dei giovani, il suono degli strumenti rimbomba e non tutti riescono a sentire bene. I filmati amatoriali dell’epoca che si trovano in rete danno bene l’idea di questo frastuono.
La figlia di Leo Wächter, Patrizia,  racconterà le incredibili emozioni di quei giorni nel libro Papà Leo. I Beatles, la balena Jonas, il Ciak e altre magie: dietro le quinte di un grande impresario [Bompiani, 2010, ndr.]. «Nella capitale il problema erano i fan. L’Hotel Parco dei Principi, dove eravamo alloggiati, era praticamente assediato». Ma alla fine tutto andò per il meglio: «Molti personaggi del mondo dello spettacolo parteciparono al concerto serale rilasciando giudizi lusinghieri, da Mastroianni a Rascel, da Giulietta Masina a Delia Scala e Rossella Falk, da Sordi a Garinei a Giovannini».  Sempre Patrizia Wächter ci racconta di come la band dopo il concerto venne portata in giro per i locali di Roma e a visitare i monumenti con il giornalista Gianni Minà nei panni del cicerone.
I concerti dei Beatles in Italia furono il simbolo di quell’euforia incontrollata e spensierata che aveva contagiato i giovani in quegli anni. Furono un evento, chiassoso e furibondo, e purtroppo unico e irripetibile. […]

Esterno del Teatro Adriano di Roma prima del concerto dei Beatles. Archvio Riccardi
Esterno del Teatro Adriano di Roma prima del concerto dei Beatles. Archvio Riccardi

SCALETTA BEATLES ROMA
1.Twist and Shout (The Top Notes cover)
2 She’s a Woman
3.I’m a Loser
4.Can’t Buy Me Love
5.Baby’s in Black
6.I Wanna Be Your Man
7.A Hard Day’s Night
8.Everybody’s Tryin’ to Be My Baby (Carl Perkins cover)
9.Rock and Roll Music (Chuck Berry cover)
10.I Feel Fine
11.Ticket to Ride
12.Long Tall Sally (Little Richard cover)

[info_box title=”Alessio Bardelli” image=”” animate=””]nasce a Roma nel 1989 pochi mesi prima che cada il muro di Berlino. Studente di storia, non religioso, beatlesiano convinto, fino al 2015 ha gestito la webzine “Robadarocker.com”. Poeta a tempo indeterminato, rockettaro nel cuore, ama scrivere di musica.[/info_box]