A Cervignano, Grado, Trieste e Udine omaggio a PPP/Zigaina

Giovedì 25 febbraio 2016 si inaugurerà a Cervignano (Udine) un articolato progetto in omaggio al pittore Giuseppe Zigaina e a Pier Paolo Pasolini, legati da un intenso rapporto d’amicizia e d’arte fin dagli anni friulani del dopoguerra. Ne è curatrice Francesca Agostinelli, cui va il merito di aver rintracciato anche sette disegni inediti di Pasolini, che furono realizzati dal regista al tempo delle riprese del film Medea nella laguna di Grado e che dal 15 aprile saranno visibili al Museo Revoltella di Trieste. In attesa della giornata inaugurale del progetto, la giornalista Melania Lunazzi ha raccolto dalla curatrice Agostinelli alcune interessanti anticipazioni, uscite sul “Messaggero Veneto” il 13 febbraio 2016  in due articoli.

http://messaggeroveneto.gelocal.it – 13 febbraio 2016

I. Inediti di Pasolini nell’omaggio a Giuseppe Zigaina
di Melania Lunazzi

«Se Pasolini non avesse dovuto scappare a Roma, avrebbe certamente fatto il pittore» dichiarò Giuseppe Zigaina in una delle interviste rilasciate a Francesca Agostinelli, che negli ultimi mesi di vita del grande artista friulano ha raccolto parte delle sue memorie per scriverne una biografia ufficiale. E ora spuntano, dalle ricerche compulsive effettuate in archivi privati della nostra regione in occasione del quarantennale della scomparsa del poeta di Casarsa, ben sette disegni inediti.
«Pasolini amava disegnare e Zigaina ha dato sempre grande valore ai suoi disegni – dice la Agostinelli, autrice della scoperta -. Questi sette lavori su carta raffigurano ambienti lagunari, oltre a due ritratti, di cui uno di Maria Callas. Sono disegni appena accennati, che accolgono sul foglio materiali direttamente prelevati dall’ambiente, così da offrire tracce di sabbia, conchiglie o fiori, testimoni diretti di un paesaggio contratto sulla carta. Sulle orme di Zigaina, ripercorrendo racconti, storie, sentimenti e luoghi, sono già sulle tracce di altri lavori di Pasolini».
Questi inediti saranno esposti per la prima volta in una mostra che si terrà al museo Revoltella di Trieste dal 15 aprile. Troveranno posto accanto ai lavori di Zigaina, in parte anch’essi inediti, sempre dedicati alla laguna.
Un accostamento ricercato tra due anime, tra due spiriti d’elezione e d’arte che è solo uno dei tasselli dell’articolato progetto “Zigaina e Pasolini: in scena” coordinato dalla stessa Agostinelli con il coinvolgimento e l’appoggio di numerosi enti e istituzioni culturali e di cinema. Quei disegni risalgono al periodo in cui Pasolini girò alcune scene del film  Medea nella laguna di Grado. Un luogo e una location a cui Pasolini si affezionò fin dal primo momento in cui lo vide, grazie a Zigaina che ve lo condusse.

Giuseppe Zigaina nel film "Decameron" di Pasolini
Giuseppe Zigaina nel film “Decameron” di Pasolini

«La mostra – ci anticipa la curatrice – comincia proprio da loro, giovani, insieme in barca in laguna. Zigaina introdusse Pasolini ai silenzi di questo ambiente, lo portò alle foci dell’Aussa. Pasolini – cui il Comune di Grado offrì l’uso di un casone vita natural durante – rimase affascinato dal carattere primitivo e sacro dei luoghi e decise di ambientare proprio in un casone la casa del Centauro».
Tutto confluì in 14 minuti di pellicola – e nel catalogo che verrà dedicato al complesso progetto ci sarà tra l’altro anche un saggio di Carlo Gabersceck che individua tutte le location gradesi del film – e aprì la strada al progetto pasoliniano del Festival internazionale del cinema di Grado, una meteora apparsa nel cielo friulano, che ebbe la durata di tre soli anni con lo stesso Zigaina come direttore.
Ma la rivisitazione di  Medea con documenti e foto è soltanto una delle tappe dell’articolato progetto Zigaina/Pasolini che fonde arte pittorica e cinematografica: ci saranno anche mostre fotografiche con foto di scena ripescate negli archivi di cinema, cineforum con film pasoliniani e incontri culturali. Tra i due artisti ci fu uno scambio e un coinvolgimento continuo, permeabile all’arte reciproca. Pasolini coinvolse Zigaina in Teorema come «consulente per le tecniche pittoriche».
«Sono di Zigaina – dice la Agostinelli – i disegni e i dipinti del protagonista Pietro, così come la mano che si vede dipingere. E poi Zigana era sempre presente sul set, come si vede nelle varie foto di scena di Angelo Novi, reperite nella Cineteca di Bologna». E questa amicizia ebbe poi un’ulteriore tappa importante quando Pasolini affidò a Zigaina la parte del frate confessore nella novella di Ser Ciappelletto nel Decameron. «Zigaina accettò con difficoltà la parte del frate. Non se la sentiva di interpretare quel ruolo. Ma poi di fatto è riuscito a reggerlo benissimo, anche con la voce; infatti Pasolini ha deciso di non doppiarlo, al contrario di altri, come la divina Callas a esempio».
E quel suo ruolo di confessore, di depositario delle ultime volontà del peccaminoso protagonista della novella di Boccaccio ebbe per Zigaina sempre un valore metaforico di identificazione con lo stesso Pasolini che si confida con l’amico: «Sì. È vero. Ma su questo è stato già scritto molto, mentre in questo progetto si punta sui dati e sui fatti».

Pier Paolo Pasolini, "Ritratto di Maria Callas" (1969), tecnica mista su carta
Pier Paolo Pasolini, “Ritratto di Maria Callas” (1969), tecnica mista su carta

II. Il progetto
di Melania Lunazzi

«Il forte legame di amicizia tra Zigaina e Pasolini – dice Francesca Agostinelli curatrice del progetto “Zigaina e Pasolini: in scena”- si è chiuso simbolicamente con un ultimo atto, quando Zigaina si vide recapitare a casa la pellicola di Salò e le 120 giornate di Sodoma. Questo avvenne pochi giorni dopo la morte del poeta». Segno della grande fiducia che Pasolini aveva nell’amico cervignanese. E dopo i funerali Zigaina fece in modo che il film venisse proiettato, due giorni dopo, con una visione riservata a pochi amici alla Cappella Underground di Trieste. Poi la pellicola non fu più visibile, censurata e indagata per oscenità. Recentemente, nel novembre 2015, ne è stata presentata la versione restaurata, sempre in occasione del quarantennale dalla morte di Pasolini.
Il progetto “Zigaina e Pasolini” è, sí, un omaggio all’autore di Salò e del Decameron, ma è anche l’inizio di un progetto di rilettura della figura di Zigaina, «come figura complessa – sempre la Agostinelli – che richiede una rivisitazione ad ampio spettro, anche in quei campi espressivi che risultano adombrati dalla sua grande pittura, ma che di fatto ne sostengono la levatura e la portata culturale. Il cinema credo sia uno di questi. Qualche anno fa Claudio Magris disse, riferendosi all’aspetto letterario di Zigaina, che la sua grande pittura adombra tutte le altre espressioni, che sono solo apparentemente secondarie».
Nel progetto son coinvolte le realtà piú importanti. Il progetto si avvale del patrocinio del Centro studi Pasolini di Casarsa e dell’Accademia udinese di scienze lettere e arti di cui Zigaina fu socio onorario. Le tappe sono Cervignano del Friuli (Teatro Pasolini, Casa della Musica e Biblioteca Civica fino al 30 giugno), Grado, Mota Safon (dove probabilmente in futuro si realizzeranno degli itinerari sulle location di Medea); la mostra di disegni al Trieste Civico Museo Revoltella (15 aprile – primo maggio 2016); le mostre fotografiche con proiezioni al Cinema Visionario di Udine (maggio 2016).
Si partirà il 25 febbraio a Cervignano con un doppio appuntamento: l’inaugurazione della mostra alla Casa della Musica alle 18 e la proiezione di Decameron alle 20.30 .